Siamo felici di condividere la recente visita in Bolivia di Nicola, progettista di ASPEm. Nicola ha avuto l’opportunità di monitorare e visitare due importanti progetti che stiamo realizzando. I primi giorni del viaggio sono stati dedicati alla visita e alla partecipazione ad alcune attività parte del progetto “Famiglie Contadine Resilienti in Bolivia: l’Agroecologia come base per un’alimentazione sana e sostenibile”, che mira a sostenere le famiglie rurali nei municipi di Tarija e San Lorenzo, nel dipartimento di Tarija, con un focus particolare sulla lotta alla fame e alla malnutrizione. Il progetto si propone di raggiungere l’autosufficienza alimentare attraverso pratiche agroecologiche, che favoriscono la coltivazione di cibi nutrienti e l’integrazione di tecniche agricole più sostenibili. Successivamente Nicola ha visitato Cochabamba e Monteagudo, per visitare e monitorare i progressi del progetto SANAPI. La visita ha costituito un’opportunità per conoscere meglio alcune delle molte comunità di intervento e sentire in prima persona le testimonianze dei beneficiari. 

Questi interventi, che mirano a promuovere la sicurezza alimentare e la resilienza nelle aree rurali del paese, sono supportati rispettivamente dall’8×1000 dello Stato Italiano e da AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

Entrambi i progetti vogliono dimostrare come l’agroecologia non solo rappresenti una soluzione per contrastare la fame, ma anche un valido strumento di sviluppo sostenibile e di empowerment per le comunità. Il nostro impegno prosegue con determinazione e, grazie al sostegno di tutti voi, confidiamo di poter portare avanti questi progetti, contribuendo a costruire un futuro più sicuro, sano e autosufficiente per le famiglie boliviane.

Abbiamo scelto di passare il Natale in compagnia di altre due ONG del territorio, con cui condividiamo i valori di Equità, Solidarietà e Integrazione. Abbiamo scelto di festeggiare insieme perché pensiamo che questo possa aiutarci ad avere un impatto più significativo, perché insieme l’aiuto si moltiplica.

CON CHI COLLABORIAMO

CELIM – Centro Laici Italiani per le Missioni è un’organizzazione non governativa fondata nel 1954. Attiva in Africa, nei Balcani e in Medio Oriente, realizza progetti di cooperazione internazionale che mirano a promuovere l’autosufficienza delle comunità locali. In Italia, l’organizzazione si dedica alla sensibilizzazione culturale, attraverso attività educative, laboratori creativi e percorsi di integrazione. Guidata da un approccio ispirato da valori di inclusione e sostenibilità, CELIM persegue interventi concreti e duraturi, formando “artigiani dello sviluppo” capaci di migliorare la qualità della vita di molte persone nel rispetto delle diversità culturali.

COE – Centro Orientamento Educativo, è un’associazione fondata nel 1959 che opera per lo sviluppo di una cultura del dialogo e della solidarietà: ad oggi sostiene progetti in Africa, Asia e America Latina promuovendo i temi di educazione, sanità e sicurezza alimentare. COE promuove l’educazione alla cittadinanza globale ed è impegnata in attività di promozione del volontariato nazionale ed internazionale e in progetti di accoglienza di richiedenti asilo.

DOVE FINISCONO I FONDI RACCOLTI

Con i tuoi acquisti potrai sostenere diversi progetti, che grazie alle donazioni potranno essere consolidati, ampliati e resi accessibili a sempre più persone.

ASPEm destinerà il ricavato della campagna al progetto SANAPI, attivo in Bolivia e volto a rafforzare le iniziative di gestione ambientale e di sistemi di produzione che favoriscano la protezione dei boschi e della biodiversità. In particolare, i fondi saranno dedicati ad attività di consolidamento della filiera e del mercato del miele, in un’ottica di promozione dell’emancipazione economica delle donne apicoltrici appartenenti alle comunità rurali in cui si sviluppa il progetto.

CELIM sosterrà l’acquisto e la distribuzione di sacchi di mais destinati alle famiglie in Zambia colpite dalla grave siccità in corso, mentre i fondi raccolti da COE saranno destinati a due differenti progetti in Camerun, finalizzati a promuovere l’occupazione giovanile e contrastare il fenomeno dei ragazzi di strada attraverso educazione e inclusione sociale.

COSA PROPONIAMO

Come ASPEm proponiamo diverse qualità di vino della Valtellina:

 

Si tratta di vino prodotto dalla Cooperativa Solidale Il Gabbiano, che si occupa di colture locali, recupero di terreni abbandonati e preservazione della biodiversità.

CELIM propone il tradizionale panettone artigianale milanese, prodotto dalla pasticceria Dolci Saperi di Paderno Dugnano, una realtà che presta molta attenzione al sociale e terzo settore, i cui prodotti hanno certificazione equosolidale.

 

COE offre due diversi prodotti: il miele di tiglio, prodotto da Apicoltura Beesaga di Taceno (LC), realtà impegnata nella salvaguardia delle api grazie all’utilizzo di pratiche ecosostenibili; e i biscotti Cabiadini della Valsassina, sfornati dalla pasticceria Viganò di Ballabio (LC), specializzata nella produzione di dolci tradizionali.

 

Quest’anno, assieme a noi, regala qualcosa di importante: ogni dono acquistato è una scelta a sostegno di progetti di educazione, sanità, sicurezza alimentare e sviluppo sostenibile. Scegli di fare la differenza e rendi le tue feste ancora più speciali!

Per ordinare i tuoi regali contattaci tramite aspem@aspem.org o chiamaci ai numeri 0317113943276921599

Clicca qui per ordinare online

Dal 21 ottobre al 1° novembre a Cali, in Colombia, la COP16 ha offerto un’occasione unica per discutere temi fondamentali come la giustizia ambientale, i diritti dei popoli indigeni, la biodiversità e il cambiamento climatico. Quest’anno, ASPEm ha avuto la possibilità di essere presente grazie a Giulia, civilista in Perù presso la Comisión Episcopal de Acción Social – CEAS, che ha rappresentato l’organizzazione durante alcuni eventi della zona verde di questo incontro internazionale.

Giulia ha partecipato a una serie di dibattiti che si sono rivelati particolarmente significativi per il suo lavoro. Uno dei momenti più intensi è stato il foro del 23 ottobre, Lucha contra la minería ilegal de oro en Amazonia, organizzato dalla Sociedad Peruana de Derecho Ambiental (SPDA). L’evento ha esplorato l’impatto devastante dell’estrazione illegale di oro nelle zone amazzoniche e il ruolo chiave delle comunità locali. Una delle frasi più forti ascoltate durante l’incontro è stata:

“Dipenderà più dalla gente che dai governi affrontare il problema della miniera. Se non riusciamo a mobilitare le persone, non abbiamo futuro.”

Questo messaggio risuona fortemente nell’attività di CEAS, che lavora a fianco delle comunità per difendere i loro diritti ambientali.

Tra i vari eventi, Giulia ha partecipato al Foro Gobernanza Ambiental y Conservación en Comunidades Étnicas, organizzato da USAID, dove si è discusso della sovranità territoriale dei popoli indigeni. Qui, lə rappresentantə delle comunità etniche hanno ribadito con forza che No somos protectores del territorio, somos sus dueñes“, sottolineando il diritto dei popoli indigeni di essere considerati non solo custodi della biodiversità, ma veri proprietari dei loro territori, con una conoscenza millenaria della natura.

La nostra volontaria ha assistito anche al forum Finca Amazónica y Energías Alternativas para Mitigar el Cambio Climático, organizzato dalla Vicarìa del Sur Arquidiocesis de Florencia. Questo incontro ha posto l’accento sulle iniziative di agricoltura sostenibile e l’uso di energie alternative, indispensabili per contrastare il cambiamento climatico e proteggere la biodiversità amazzonica.

La partecipazione di Giulia è continuata con l’evento di Amazon Watch, Transición energética corporativa y minería en zonas de alta biodiversidad. Qui, è stato evidenziato il legame inscindibile tra i territori andini e amazzonici per la conservazione della biodiversità, e il ruolo problematico dell’estrattivismo di minerali strategici per la transizione energetica in queste zone così vulnerabili. Inoltre, ha preso parte a un interessante workshop intitolato ¿Una transición energética justa y popular? organizzato dalla ONG cilena CEUS, durante il quale si è discusso se la transizione energetica possa davvero essere accessibile e inclusiva, in modo da non penalizzare le comunità locali.

Infine, la nostra volontaria ha concluso la sua esperienza partecipando al conversatorio Paz con la naturaleza, organizzato da Cáritas Colombia, un evento che ha esplorato il concetto di pace con la natura come un diritto e un dovere universale. Qui, Giulia ha colto una delle citazioni più emblematiche dell’intera conferenza:

“La pace con la natura è un valore molto importante che riguarda anche noi. Dobbiamo esigere che questa pace sia frutto della giustizia, e la giustizia è che i popoli indigeni siano riconosciuti nei loro territori. Rispettiamo la vita, fermiamo il consumismo sfrenato e diventiamo combattenti per la pace.”

Questo incontro ha rafforzato l’importanza di una pace sostenibile, che non può essere disgiunta dal rispetto per l’ambiente e per i diritti dei popoli indigeni.

Grazie alla COP16, Giulia ha avuto modo di confrontarsi con espertə e attivistə di tutta l’America Latina, arricchendo il proprio lavoro quotidiano in CEAS e rafforzando l’impegno di ASPEm nella difesa della giustizia ambientale. Ecco la sua testimonianza: 

Sono incredibilmente emozionata e grata di poter partecipare alla COP16 a Cali. Essere parte di un evento internazionale di questa portata è un’occasione unica per approfondire temi che mi stanno a cuore, che sono al centro del mio lavoro quotidiano e che mi hanno portato a scegliere di fare servizio civile con ASPEm. Ogni giorno alla COP16 ha rappresentato un’opportunità di apprendere e crescere sia a livello personale che professionale. È un onore poter rappresentare CEAS, conoscere potenziali alleati della società civile internazionale e portare avanti il lavoro che facciamo insieme per la difesa dei diritti delle popolazioni indigene e la protezione dell’ambiente.

Questa esperienza rappresenta non solo un’opportunità di crescita per Giulia, che ringraziamo per averci rappresentatə, ma anche un contributo significativo per ASPEm e CEAS, che continueranno a portare avanti con determinazione le istanze delle comunità locali e dei popoli indigeni in Perù.

 

Questa volta l’incontro dei partner del nostro progetto Erasmus+ KA2 “MENTOR” si è svolta a Izmir, Turchia. Dal 21 al 24 ottobre si è infatti tenuta la quarta riunione dei partner del progetto MENTOR, progetto Erasmus orientato al capacity building, di cui ASPEm è partner. In questo incontro abbiamo testato e valutato il training sviluppato insieme nei mesi scorsi. Si tratta di una formazione destinata a operatori e operatrici della gioventù e a chi ha avuto esperienze di mobilità all’estero che desiderano impegnarsi come mentori in futuri progetti di mobilità giovanile. Difatti, ricordiamo che con questo progetto si prevede, da una parte, di fornire un supporto strutturato e inclusivo alle giovani persone che partecipano ai progetti di mobilità internazionale, dall’altra, di sviluppare uno strumento per le organizzazioni giovanili per adottare un ulteriore e integrato sistema di monitoraggio e supporto rivolto ai gruppi di giovani partecipanti. Attraverso questo sistema, desideriamo creare una struttura che consenta alle organizzazioni di assumere un ruolo più efficace nei progetti di volontariato internazionale. La formazione che abbiamo strutturato, nello specifico, costituirà un’azione importante per consentire a chi lavora nell’ambito della gioventù di sviluppare nuove competenze e partecipare in modo più efficace alla scena internazionale. Mentre lavoriamo all’ultima revisione del training, siamo alle fasi finali della creazione della guida sul mentoring. Il manuale, destinato a fornire informazioni e istruzioni per navigare nell’ambito della mobilità internazionale e attivare step-by-step progetti di mentoring, è disponibile per il download cliccando qui.

Leggi la guida e facci sapere che ne pensi compilando il sondaggio a questo link. Facci sentire la tua esperienza, aiutaci a migliorare questo strumento testandolo e condividendo con noi le tue opinioni prima che venga ufficialmente tradotto e pubblicato!

Nelle scorse settimane, ASPEm ha ospitato due intense sessioni formative dedicate allə volontariə in partenza per Perù, Bolivia e Guatemala, tramite i progetti COR e VEUS. Questi progetti, che si inseriscono nel programma del Corpo Europeo di Solidarietà, mirano a portare il contributo di giovani europeə nelle comunità più vulnerabili dell’America Latina, promuovendo la tutela dei diritti umani, la sostenibilità e la solidarietà.

Le formazioni, tenute presso la Casa Scout di Camnago Volta (Como), sono state un’occasione speciale non solo per preparare lə volontariə alle loro missioni, ma anche per farli immergere nello spirito di gruppo che li accompagnerà nel loro percorso. Il gruppo ha avuto l’opportunità di incontrarsi e confrontare idee e aspettative, iniziando così a creare quella rete di solidarietà e condivisione che sarà fondamentale nei mesi a venire.

Durante le sessioni sono state svolte numerose attività formative, in un programma che ha toccato vari aspetti del loro prossimo impegno sul campo. La sicurezza è stata al centro di diversi momenti di formazione, con un’attenzione particolare agli aspetti della salute e alla gestione delle situazioni critiche, per prepararlə a muoversi con consapevolezza in contesti nuovi e a volte complessi. L’importanza di una comunicazione etica è stata un altro tema rilevante: lə volontariə hanno discusso di come condividere le proprie esperienze con rispetto e sensibilità, rappresentando le comunità ospitanti senza stereotipi o pregiudizi. Sono stati trattati inoltre argomenti come la gestione delle aspettative e l’adattamento alle attività di progetto, elementi cruciali per affrontare al meglio le sfide che troveranno sul campo.

Accanto a questi aspetti pratici, è stato dato ampio spazio anche alla comprensione delle culture locali, del rispetto delle differenze e delle questioni di genere, con l’obiettivo di stimolare una consapevolezza profonda delle dinamiche culturali dei Paesi che li accoglieranno. La formazione non è stata solo un’occasione di apprendimento, ma ha rappresentato un momento di scambio autentico e di convivialità: il gruppo in partenza e lo staff ASPEm hanno potuto conoscersi più a fondo, condividere pensieri e riflessioni anche in spazi informali, mettendo le basi per costruire relazioni durature con l’associazione.

Lə primə volontariə stanno già per partire, con la voglia e la determinazione di fare la loro parte nelle comunità che li attendono. ASPEm seguirà con entusiasmo le loro esperienze, pronta a condividere le storie e i passi in questo percorso condiviso.

Sei interessatə a prendere parte a uno dei nostri progetti? Contattaci a europeansolidaritycorps@aspem.org e consulta le posizioni ancora aperte:

Una nuova edizione del Master in Cooperazione e diritto internazionale promosso da FOCSIV nell’ambito della Scuola di Politica Internazionale Cooperazione e Sviluppo in collaborazione con la Pontificia Università Lateranense per l’anno 2025.

Il Master propone un programma sempre più attento alla collaborazione tra ONG, aziende e istituzioni, orientato alla sostenibilità e all’innovazione sociale.

Le iscrizioni sono aperte fino al 30 novembre 2024 per un massimo di 30 studenti.

Il Master è stato creato pensando alla cooperazione di oggi, ma soprattutto a quella del futuro, per formare professionisti capaci di promuovere sinergie con i nuovi soggetti coinvolti nella cooperazione internazionale e di proporre e gestire interventi efficaci seguendo le direttive delineate dalla luce della Riforma del Terzo Settore.

Nella prima parte il Corso si focalizza sulla cooperazione allo sviluppo, la politica, l’economia e il diritto internazionale. Si rivolge a laureati, laureandi e operatori del settore che vogliano attualizzare le proprie competenze, alla luce delle attuali dinamiche della politica internazionale e degli interventi di sviluppo.

Tutte le lezioni si terranno da fine gennaio a fine giugno 2025 nei giorni di martedì, mercoledì e giovedì, con orario 15:00-19:00. La modalità didattica è mista: il 50% delle lezioni si svolgeranno in presenza a Roma, presso l’Università Lateranense e il 50% a distanza, in modalità sincrona-live su piattaforma Zoom.

Il Master garantisce un percorso integrato che coniuga fondamenti teorici e un approccio esperienziale. Il percorso formativo prevede un Modulo sulla progettazione [RBM] Results-Based Management, che trova la sua applicazione in un Project Work da realizzarsi in gruppo e viene completato da un’esperienza di STAGE. Tra i partner che hanno ospitato i nostri studenti:

  • in Italia: Ashoka-Italia, CISV, INTERSOS, FAIRTRADE, IILA-Istituto Italo-latinoamericano, NeXt-nuova economia X tutti, Caritas, Archivio Disarmo, CeSPI, Medici Senza Frontiere, Un Ponte per.
  • all’estero: ASPEm-Bolivia; CAM-Mozambico; VIS-Bolivia; CeSPI-Giordania/Tunisia; COPE-Madagascar/Tanzania; APG XIII-Colombia e Libano; CEFA-Tunisia; Centro Amazónico de Antropología y Aplicación Práctica (CAAAP)-Perú; FOCSIV-Kurdistan; GIES Canchis, Grupo de Iniciativa de Economía Solidaria-Perú.

 

Contributi allo Studio

FOCSIV mette a disposizione una borsa di studio parziale per la partecipazione al Master: candidature entro venerdì 8 novembre.

 

Consulta qui il Bando e la Scheda di iscrizione

 

Per maggiori informazioni visita il sito oppure contatta la Segreteria (tel. 06.68 77 796 – spices@focsiv.it)

 

Il concorso “DiMMi di Storie Migranti” è un’iniziativa che mira a raccogliere e valorizzare le narrazioni di migranti che vivono in Italia, dando voce a esperienze spesso invisibili. Ogni anno, il progetto offre uno spazio di ascolto e condivisione a chi ha vissuto l’esperienza migratoria, affinché le loro storie possano essere raccontate e conosciute da un pubblico più ampio.

In occasione dell’ultima edizione, Anna Colombo e Barbara Quadrio, rispettivamente vicepresidente e socia di ASPEm, hanno partecipato alla cerimonia di premiazione del concorso, tenutasi a Pieve Santo Stefano. Il testo che segue è una testimonianza diretta della loro esperienza, ricca di emozioni e riflessioni, condivisa per offrire uno sguardo personale su un evento tanto significativo.

 

Il 13 settembre abbiamo partecipato alla premiazione del concorso “DiMMi di Storie Migranti” a Pieve S. Stefano. Quest’anno il Premio Pieve Saverio Tutino, in cui è inserito il concorso DiMMi, è risultato particolarmente ricco di iniziative perché coincidente con due ricorrenze. Una è quella che porta più indietro nel tempo quando nel 1944, il paese di Pieve, attraversato dalla Linea Gotica, è stato distrutto dalle mine che i tedeschi avevano disseminato prima di andarsene.

La seconda ricorrenza riguarda la nascita dell’Archivio Diaristico Nazionale avviato nel 1984 da Saverio Tutino, un luogo da lui definito “un vivaio della memoria” e che oggi ospita più di 10000 opere. Visitare il Piccolo museo del Diario, attraverso i suoi percorsi interattivi e multimediali, è un’esperienza unica che consigliamo caldamente.

L’edizione annuale del Premio è stata arricchita dall’esposizione “Il tesoro dell’Archivio” che ha portato in bacheca alcuni tra i diari più belli ricevuti in questo lungo arco temporale.

Il concorso DiMMi è accompagnato, per il sesto anno consecutivo, dal progetto “DISEGNAMI” che trasforma in immagini la raccolta delle narrazioni migratorie vincitrici dell’anno precedente.

L’evento per noi più significativo è stato naturalmente la premiazione del concorso DiMMi. La selezione è stata, come tutti gli anni del resto, un’impresa molto difficile perché tutte le scrittrici e tutti gli scrittori per motivi diversi meriterebbero di essere premiati.

Nello spazio di un pomeriggio, davanti a un pubblico molto numeroso, abbiamo così potuto dare un volto agli autori delle storie che avevamo letto nella Commissione e che venivano intervistati da due giovani vincitori del concorso degli anni precedenti. L’intervista era introdotta dalla lettura di alcuni brani dell’opera da parte di una coppia di attori/lettori che, con la loro magistrale interpretazione, rendevano viva, palpabile e molto coinvolgente la narrazione.
Elemento comune delle narrazioni, al di là dei contenuti, è stata la capacità di emozionare nella diversità delle storie. C’è chi ha voluto raccontare la necessità di fuggire dal suo paese e ha affrontato viaggi molto rischiosi; chi ha avuto il coraggio di raccontare la sua storia personale assolutamente difficile; chi, una volta in Italia, ha fatto scelte di vita e professionali che vogliono restituire il ricevuto aiutando altri migranti; chi, pur essendo nato e cresciuto in Italia, fatica a inserirsi nel tessuto sociale.

Sono proprio le autrici e gli autori di seconda generazione la novità delle opere di questi ultimi anni. Si tratta di giovani alla ricerca della propria identità e che si autodefiniscono “ibridi” perché figli di culture diverse, alle quali contemporaneamente si sentono di appartenere e a cui vorrebbero poter dare voce.
Anche nelle Commissioni di lettura appartenenti a Istituti scolastici o a Centri sociali si trova la presenza di ragazze e ragazzi nati da genitori immigrati che hanno trovato giovamento dalla lettura delle storie di DIMMI perché dicono li hanno aiutati a guardarsi dentro.

È proprio l’ampliarsi del numero e il differenziarsi come composizione sociale delle commissioni di lettura (attualmente 37, con 350 persone coinvolte) una bella novità di DIMMI. Oltre alle “storiche” commissioni nate da associazioni, Ong, biblioteche, scuole, ora sono stati attivati gruppi di lettura anche in Istituti Penitenziari, Cooperative, Centri sociali. Novità di quest’anno è infine una Commissione “Online”. A Pieve si è avuta l’occasione di un confronto tra i rappresentanti di queste realtà così diverse ma tutte accomunate dallo spirito dello scambio e del confronto. Nell’attività di lettura delle diverse storie si respira “Profumo di mondo” è stato detto!

In conclusione, è possibile affermare che DiMMi può essere considerato un modello di buone pratiche, in cui è possibile dare voce a chi non l’ha, dare attenzione e cura alle persone e alle loro storie, infine creare una rete di solidarietà.

Anna e Barbara

Nell’ambito del progetto “TUTTA UN’ALTRA STORIA – Nuove cornici narrative contro la discriminazione e l’odio” AID 012618/02/7, co-finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e dalla Compagnia di San Paolo, i partner di progetto promuovono un concorso per la realizzazione di campagne territoriali di comunicazione sul tema delle migrazioni destinato alle organizzazioni beneficiarie e ai suoi attivisti e attiviste. In particolare, le campagne dovranno riguardare i temi della cittadinanza, dell’italianità e dell’identità e, le vincitrici, andranno a inserirsi e a supportare una campagna nazionale che promuova una trasformazione socio-culturale del paese.

REGOLAMENTO DEL CONCORSO

Organizzatore
Il concorso è organizzato da CISV ETS, con sede in Corso Chieri 121/6, Torino, ente capofila del progetto “Tutta un’altra storia”.

Durata e modalità di partecipazione
Il concorso avrà inizio il giorno 13/09/2024 e terminerà il giorno 27 ottobre 2024. All’interno di questo periodo, le organizzazioni partecipanti (raggruppate in reti) dovranno compilare e inviare via mail il modello “TUAS_Campagna territoriale di comunicazione” (ALL. A) all’indirizzo: ecg@cisvto.org (oggetto dell’email: “TUAS: Concorso per Campagne territoriali di comunicazione”

Chi può partecipare
Possono partecipare reti di organizzazioni che abbiano sede legale o svolgano attività in una delle 10 Regioni coinvolte nel progetto (Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia- Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia, Sardegna). All’interno della rete deve essere presente almeno una organizzazione i cui attivisti e attiviste siano stati coinvolti in una o più attività del progetto “Tutta un’altra storia”. Le reti devono essere costituite da almeno 2 organizzazioni.

Selezione
Una giuria di esperti composta da un rappresentante del Coordinamento Nazionale delle Nuove Generazioni Italiane (CoNNGI), un rappresentante della Compagnia di San Paolo, un rappresentante di CISV ETS, un rappresentante del Coordinamento delle Diaspore per la Cooperazione Internazionale (CODIASCO) e un rappresentante di FOCSIV, valuterà le proposte di Campagna presentate utilizzando i seguenti criteri: a) fattibilità; b) coerenza con i principi e gli obiettivi del toolkit Narrative change realizzato da ICPA (www.narrativechange.org); c) innovazione; d) ricaduta territoriale. La giuria selezionerà quindi, tra quelle valutate, le 7 proposte più meritevoli. La selezione si concluderà entro il giorno 4 novembre 2024.

Premi e modalità di erogazione
Le 7 proposte selezionate saranno premiate con beni, servizi e consulenze per un massimo di 3.000 Euro/proposta, utili alla realizzazione delle Campagne territoriali di comunicazione descritte nel modello inviato in fase di candidatura. L’organizzazione referente (indicata nel modello) sarà responsabile dell’individuazione dei consulenti e dei fornitori dei beni e servizi necessari. I pagamenti saranno invece effettuati direttamente da CISV ETS, esclusivamente con mezzi tracciati.

Tempistiche per la realizzazione delle Campagne e la rendicontazione
Le Campagne selezionate dovranno essere avviate entro il giorno 15 marzo 2025 (se approvata la proroga del progetto “Tutta un’altra storia”, altrimenti entro il 30 novembre 2024). Entro due settimane dall’avvio della Campagna, l’organizzazione referente di ciascuna rete vincitrice invierà la dichiarazione scritta del/della rappresentante legale, debitamente compilata e firmata (ALL. B).

Trattamento dei dati personali
La partecipazione al concorso implica l’accettazione della politica sulla privacy di CISV ETS. I dati personali raccolti durante il concorso saranno utilizzati esclusivamente per scopi relativi al concorso stesso e non saranno condivisi con terze parti senza il consenso del partecipante.

Visibilità del donatore
Tutti i beni, servizi, prodotti e documenti relativi alle Campagne partecipanti e vincitori del Concorso dovranno rispettare i criteri di visibilità del donatore, come previsto dalle Linee guida di comunicazione AICS.

Disposizioni finali
CISV ETS si riserva il diritto di modificare o annullare il concorso in qualsiasi momento senza preavviso. L’adesione al concorso implica l’accettazione incondizionata di tutti i termini e le condizioni del presente regolamento.

Contatti
Per ulteriori informazioni, scrivere all’indirizzo email: ecg@cisvto.org.

Qui i file scaricabili con il regolamento ufficiale e gli allegati necessari per la partecipazione al concorso

TUAS Concorso Per Campagne Territoriali Di Comunicazione

TUAS_Dichiarazione-CISV-e-organizzazione-referente_concorso_ALL.-BTUAS_Concorso-per-Campagne-territoriali-di-comunicazione

 

Nel Sud della Bolivia, sulle sconfinate Ande al limitare con l’Argentina, dove il cambiamento climatico prolunga di anno in anno la stagione secca, ASPEm promuove lo sviluppo sostenibile e combatte la vulnerabilità alimentare.

È partito a gennaio 2024 il nuovo progetto, supportato dai fondi dell’8×1000, in collaborazione con la ONG locale RENACC, che offre supporto alle remote comunità contadine del dipartimento di Tarija. Le attività svolte sono tante e varie e tutte hanno come obiettivo finale quello di assicurare l’accesso ad alimenti sani e nutrienti ai beneficiari e alle beneficiarie delle 12 comunità contadine aderenti al programma e non solo. Sono molte le sfide quotidiane che i produttori agricoli di questo angolo di mondo affrontano ogni giorno: carenza di acqua, alte spese per pesticidi e fertilizzanti industriali, impoverimento del suolo, desertificazione e così via. Da qui scaturisce la necessità di instaurare un sistema produttivo alternativo e contrastare la migrazione forzata dalle aree rurali a quelle urbane. Tale fenomeno, infatti, è un fortissimo sintomo dell’insostenibilità del sistema agricolo attuale, che non offre un futuro certo a chi in questa terra è nato e cresciuto.

Nascono quindi vari cicli educativi che ASPEm e RENACC propongono sul territorio. Uno di questi, rivolto ai produttori agricoli, tratta della preparazione di fertilizzanti e pesticidi naturali che incrementano la salute del suolo e possono essere prodotti in casa a basso prezzo. E ancora, le lezioni di cucina salutare ed empowerment femminile attraverso il cibo, che coinvolgono le donne delle comunità; i cicli di conferenze con i consumatori sulle pratiche di sostenibilità e il mantenimento di orti casalinghi; le campagne di informazione mirate ai decision-makers, per poter mostrare i benefici e la fattibilità della conversione all’agricoltura biologica. In questa catena capillare di diffusione di buone pratiche e informazioni, le scuole non possono che essere coinvolte. Il progetto, infatti, include anche lo sviluppo di menù salutari in collaborazione con una nutrizionista e la costruzione di piccoli orti scolastici.

Ma il progetto non si limita solo a questo, sono tante le attività svolte sul campo a supporto diretto dei produttori: dalla costruzione di bacini di raccolta dell’acqua, all’introduzione di nuove fonti di reddito, come l’allevamento di piccoli animali e l’apicoltura. Dalla costruzione di una banca del seme in collaborazione con l’Università di Tarija, al supporto tecnico per la conversione al biologico certificato SPG (Sistemas Participativos de Garantía).

Insomma, il lavoro da fare è tanto, ma le attività svolte stanno già portando i loro frutti, grazie all’esperienza dello staff di RENACC e ai volontari e alle volontarie del Servizio Civile Universale, che ogni anno supportano questa realtà locale. Oltre ai risultati che possono essere misurati con numeri e indicatori, il successo di un progetto si può intuire dal coinvolgimento dimostrato dai beneficiari. La consapevolezza dell’importanza di sistemi agricoli sostenibili è alta e spesso ciò che frena il cambiamento è la mancanza di informazione e mezzi economici per attuarlo. ASPEm e RENACC sono sulla buona strada per sopperire a queste mancanze e contribuire al miglioramento della qualità di vita e sicurezza alimentare di queste zone.

Nelle ultime settimane sono iniziate le consegne di piantine per la creazione di appezzamenti agroforestali nelle comunità beneficiarie del progetto SANAPI. I sistemi agroforestali (SAF) promuovono la diversificazione delle colture, l’adozione di pratiche agricole prive di sostanze chimiche e l’integrazione con la foresta. Questi sistemi contribuiscono a una produzione agricola sostenibile, sana e a basso impatto, aiutando le famiglie rurali ad adattarsi agli effetti del cambiamento climatico. Inoltre, consentono l’integrazione armoniosa delle diverse attività produttive degli agricoltori, rendendo gli appezzamenti un complemento della foresta e garantendo una produzione efficiente e sostenibile a beneficio delle famiglie coinvolte.

Parallelamente, presso la piccola “Escuelita de Cuenca” all’aperto della comunità di Pihusi, situata sopra Cochabamba, si sono tenuti i primi laboratori sulla gestione dei bacini idrici. La Escuelita de Cuenca è un modello in scala ridotta del grande bacino idrografico che circonda Pihusi. Qui, ragazzi e ragazze delle scuole elementari e medie hanno partecipato a dei laboratori all’aperto durante i quali hanno potuto apprendere sul campo le varie pratiche di cura dei bacini idrografici. Durante i laboratori, i ragazzi e le ragazze si sono cimentati sia in attività pratiche che piccole lezioni frontali, apprendendo argomenti chiave come i principali bacini idrografici della Bolivia, come identificare i bacini secondari utilizzando la rete idrica mappata in QGIS, il ciclo dell’acqua e le pratiche di gestione dei bacini. Al centro, il messaggio che l’acqua è un diritto umano fondamentale, evidenziando l’importanza di condividerla e gestirla collettivamente.