Nasce il Presidio Slow Food delle Api senza pungiglione di Chuquisaca

Come partner ufficiale del Progetto SANAPI, Slow Food da il via al Presidio delle Api Senza Pungiglione di Chuquisaca, supportando la protezione e la valorizzazione di specie di api native come Señorita (Trigona), Negro e Burro (Scaptotrigona), Tancarillo (Melipona) e Boca de Sapo (Nanotrigona), allevate nel dipartimento di Chuquisaca, Bolivia. Il miele prodotto, derivato da una grande varietà di piante locali, è il risultato di pratiche tradizionali, principalmente portate avanti dalle donne Guaraní.

In Bolivia, diverse specie di api autoctone e il loro habitat sono a rischio a causa della deforestazione, degli incendi e dell’espansione dell’agricoltura intensiva, che distruggono gli alberi in cui nidificano e riducono la disponibilità della flora mellifera. Supportare queste api significa contribuire alla conservazione ambientale e alla resilienza delle comunità locali di fronte al cambiamento climatico, valorizzando al contempo un prodotto di alta qualità, espressione delle tradizioni e della biodiversità locali.

Il miele delle api senza pungiglione native del Chaco Chuquisaqueño rappresenta un’eredità ancestrale tramandata da diverse generazioni, a partire dalle donne Guaraní. Questo miele, prodotto in quantità minori rispetto alle api comuni, possiede straordinarie proprietà medicinali, come effetti antibiotici e cicatrizzanti, utilizzate dalle comunità per trattare in particolare alcune malattie oculari. Inoltre, credenze popolari tramandate nei secoli considerano questo miele essenziale per la fertilità e utile per alleviare cataratte e altre patologie.

Per generazioni, le donne che abitavano anticamente questi territori hanno combinato saperi ancestrali e tecniche moderne per la cura delle api senza pungiglione. Oltre alla produzione di miele, le meliponicultrici si dedicano alla lavorazione e trasformazione di prodotti derivati dalle api, come creme, balsami per labbra, shampoo, pastiglie e sciroppi, partecipando attivamente a fiere locali e nazionali per la vendita diretta. Il ruolo delle donne è quindi fondamentale non solo per la cura delle api, ma anche per la conservazione ambientale. Supportare queste donne significa valorizzare il loro ruolo come pilastri delle comunità locali e riconoscere il loro ruolo di protagoniste nella difesa della biodiversità e delle tradizioni culturali Guaraní.

Le piccole api senza pungiglione di Chuquisaca sono custodi della biodiversità in una delle aree più ricche e diverse della Bolivia, situata nel cuore del Parco Nazionale Serranía del Iñao. In questo territorio, dove si incontrano tre ecosistemi distinti – Gran Chaco, Bosque Tucumano Boliviano e Chaco Serrano – le api contribuiscono al mantenimento di un equilibrio ecologico essenziale per la salute della terra.

La coordinatrice del Presidio delle Api Senza Pungiglione di Chuquisaca, Edith Martinez Guerra, afferma:

“Per me, aprire questo Presidio significherebbe molte cose importanti. Innanzitutto, sarebbe un modo per valorizzare i mieli e gli altri prodotti delle api native, non solo come alimenti, ma anche come strumenti chiave per la conservazione della biodiversità a livello internazionale. Inoltre, costituirebbe uno sforzo per recuperare qualcosa che sta scomparendo: pratiche e conoscenze ancestrali che, per mancanza di valorizzazione e trasmissione, rischiano di perdersi per sempre. È anche un’opportunità per rivalutare le nostre tradizioni alimentari, quelle che sono sane e sostenibili, ma a volte dimenticate a causa della mancanza di informazione e conoscenza.”

Le donne coinvolte nel progetto fanno parte della Comunità Slow Food “Mujeres promotoras al cuidado de las abejas nativas del Chaco Chuquisaqueño” e di un’associazione chiamata AMMECH – Asociación de Mujeres Meliponicultoras Ecológicas del Chaco Chuquisaqueño. Grazie al lavoro dell’Associazione AMMECH e al supporto del progetto SANAPI, il miele delle api native del Chaco Chuquisaqueño è stato finalmente riconosciuto come Presidio Slow Food. Questo riconoscimento sottolinea non solo il valore gastronomico del miele, ma anche la sua importanza culturale, ambientale ed economica per le famiglie che lo producono.

Il progetto SANAPI è finanziato da AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e co-finanziato dalla Fondazione Prosolidar.