Eh io mi chiamo Safouane, ho 18 anni e vengo dalla Tunisia. Sono venuti in Italia per cercare un futuro migliore.
Il venerdì 27 settembre 2019, mi sono alzato per andare a scuola. Già avevo comprato i libri quaderni, cosi. Ma questo giorno il mio fratello mi ha detto: “oggi è il giorno che dobbiamo partire”. Abbiamo ricevuto una chiamata, hanno detto: “dovete venire a questo posto vicino al mare”. Siamo rimasti in una casa, quasi 30 persone insieme, dalle 11 del mattino fino al tramonto. Dopo è venuta una macchina, e siamo entrati tutti in questa machina. Siamo andati vicino al mare e la prima cosa, come si dice siamo andati sotto un albero con la benzina e con l’acqua. Così, la gente non puoi vederci. Se ci vedono, chiamano la polizia e tutto si cade all’acqua. Questo è un modo di dire tunisino.
Va bene. Ci sono due barce. Facciamo così per non vedere alla polizia. Perché già la polizia è passata vicino a noi, abbiamo visto le luci della polizia verde e rosso. Dopo, non so quante… dopo 6 ore o 7 ore, non vediamo più i luci della Tunisia. Tutta la notte, nessuno ha dormita. Già la barca era piccolissima: due metri di altezza, 7 metri da lunghezza.
Siamo partiti con motore che non sono nuove. Dobbiamo andare sul mare due ore, tre ore, ma dopo dobbiamo fare rilassare il motore. Perché si scalda moltissimo. Va bene. Abbiamo avanzato tutta la notte, con l’acqua che viene sulla mia faccia. L’acqua è molto difficile. Dopo alle 5 di mattina, non lo so, [è] successo un casino. Il motore, dopo avere rilassato, non vuole, non vuole…
Siamo rimasti per, non lo so, per 3 ore 4 ore… aspettando il motore. Dopo tre ore, quello [che guida la barca], fa così, così, così [per accenderlo], ma anche quella [la manopola] è andata con la sua mano [si è rotta]. Ci siamo spaventati tutti. Dicevano “cosa dobbiamo fare, cosa dobbiamo fare… Lui si arrabbiò, dicevano “dai! sistema questo motore”, allora lui, arrabbiatissimo, diceva “non so sistemare il motore!”. Sai cosa ha fatto? Ha spinto il motore nell’acqua. Siamo rimasti senza motore.
Dalle 5 della mattina, fino al 4 del pomeriggio, siamo rimasti senza niente. E sai che l’acqua sta cambiando, l’onda del mare ci fa tornare in Tunisia.La prima cosa [che abbiamo fato]: a il fratello di Amine ha chiamato i nostri genitori, nostri vicini per dire: “siamo al mare senza motori, e ti dico ciao”. Mia mamma è svenuta, anche la mia sorella, il fratello di Amine ha ricevuta la notizia al lavoro, è svenuto li… Tante persone sono venute a casa nostra.
Dopo, abbiamo chiamato l’uomo che ha organizzato, lui ha detto “damme il numero della squadra italiana”. Abbiamo raccontato che siamo al mare e non possiamo fare niente. “Aiuto, per favore, aiuto”. Ci hanno visto con il helicopter, e ha chiamato un’altra barca. Immagini, vedevo un punto piccolo al mare, ma quanto è venuta era grande come una casa, grandissima. Primo sono rimasti lontano. Perché se vengono [veloce], l’onde sara grande, e moriamo tutti. Sono venuti piano, piano, piano, piano… Dopo ci hanno salvato.
عصر جديد: “nuova età”. Questo è un modo di dire: non ho più 18 anni, da questo [evento] in 2019, ho tre anni di età. Questo il nostro modo di dire, una nuova età.