SANAPI: acqua, terra, bosco, la trama della biodiversità e la tutela del lavoro delle api.

Il progetto si rivolge a famiglie delle comunità rurali dei Comuni di Monteagudo e Muyupampa (Dipartimento di Chuquisaca) e di Aiquile e Tiquipaya (Dipartimento di Cochabamba), due diverse zone della Bolivia, dove i partner del progetto hanno operato, negli anni, maturando esperienza e approfondendo la conoscenza dei territori e delle popolazioni locali.

4 sono gli elementi su cui è basato:

1) In primo luogo gli attori locali devono poter gestire il territorio e le risorse naturali per evitare azioni (interne ed esterne) che danneggino l’ecosistema.
2) Contestualmente si rafforzeranno le capacità delle famiglie nella produzione di alimenti.
3) Si rafforzerà una delle produzioni tradizionali delle zone di intervento, che è anche una delle opzioni più compatibili con la protezione del bosco: l’apicoltura delle api comuni (Apis mellifera) e delle api senza pungiglione (specie del genere Melipona).
4) A complemento del potenziamento della produzione di miele, verranno rafforzate le capacità di commercializzazione (in termini di volume e diversificazione) dei prodotti dell’alveare per generare reddito per le famiglie.

Obiettivi:

GENERALE: Contribuire a migliorare la protezione dell’ambiente e della vita rispetto alla deforestazione e l’inquinamento dei boschi e dell’acqua. L’obiettivo generale mira a creare condizioni più sostenibili per l’utilizzo delle risorse naturali nelle aree di intervento. In particolare, il cambiamento che si intende promuovere è che le comunità adottino, migliorino o consolidino pratiche produttive che rispettino le funzioni ambientali, senza compromettere la possibilità di generare risorse economiche e garantire il sostentamento delle famiglie. Lo sviluppo di attività economiche e antropiche con impatti limitati o nulli sul bosco è essenziale per contribuire a consolidare questo approccio.

SPECIFICO: L’Obiettivo specifico del progetto è “rafforzare iniziative di gestione ambientale e sistemi di produzione che promuovano la protezione dei boschi”. La maggior parte dei danni a boschi, anche nelle aree protette, avviene perché chi vive in queste zone ha bisogno di generare entrate economiche. A causa degli alti livelli di povertà, gli abitanti sono costretti a scegliere tra il proprio sostentamento e la tutela delle risorse naturali. Nel progetto viene riconosciuta la necessità di superare questo trade-off e quindi le misure di tutela ambientale devono coesistere con la promozione di attività che consentano lo sviluppo economico senza compromettere l’integrità dell’ambiente.

Attività:

Appoggio nel rafforzamento delle capacità di proteggere gli ecosistemi e nella gestione sostenibile del territorio. Sostegno nello sviluppo di pratiche agro-forestali sostenibili per l’autoconsumo, compatibili con l’apicoltura.
Rafforzamento delle capacità di produzione apistica delle comunità locali.
Rafforzamento delle capacità di commercializzazione per i prodotti di api comuni e di api senza pungiglione.

Luogo di svolgimento:

Comune di Monteagudo (provincia Hernando Siles, dipartimento Chuquisaca).
Comune di Villa Vaca Guzman, detto Muyupampa (provincia Luis Calvo, dipartimento Chuquisaca).
Comune di Aiquile (provincia Campero, dipartimento Cochabamba).
Comune di Tiquipaya (provincia Quillacollo, dipartimento Cochabamba).

Soggetto proponente: ASPEm – Associazione Solidarietà Paesi Emergenti

Partner di progetto: Centro di Volontariato internazionale CeVI, Slow Food Italia, Università degli Studi di Milano, Agua Sustentable, Fundación Pasos, Fundación Abril

Durata prevista: 3 anni (a partire dal 1 dicembre 2022) 

Beneficiari:

DIRETTI: Si calcola un totale di beneficiari diretti di 4.795 persone delle comunità rurali sopra menzionate.

INDIRETTI: Popolazioni vicine alle aree interessate dal progetto, con una stima di 40.919 persone, di cui 19.646 (48%) sono donne. Queste popolazioni beneficeranno in primo luogo del miglioramento nei servizi ambientali che genereranno le attività di protezione degli ecosistemi, nonché del miglioramento della qualità degli alimenti consumati, grazie all’accesso a prodotti agro-ecologici che le famiglie produttrici venderanno nei mercati locali.

Finanziatori:
AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo

 

 

 

Un dolce futuro per le donne del Chaco boliviano. La meliponicoltura come fonte di reddito sostenibile

Il progetto sviluppa un’attività generatrice di reddito nella filiera del miele a favore delle donne dei municipi di Monteagudo e Villa Vaca Guzman (parte dell’ Arcidiocesi di Sucre e tra i più poveri del Dipartimento di Chiquisaca). L’attività femminile in questo ambito è consolidata e consentirà un maggior riconoscimento del ruolo della donna nella società di appartenenza con rafforzamento della propria indipendenza economica. Il progetto, oltre a fornire reddito complementare all’attività tradizionale della zona, ha anche una valenza di tipo ambientale (protezione dei suoli e conservazione della biodiversità). L’obiettivo specifico è quello di promuovere l’utilizzo delle api melipone come fonte complementare di reddito per le famiglie di apicoltori e lo si otterrà grazie al raggiungimento di 3 importanti risultati: il consolidamento delle capacità tecniche di produzione di miele di melipone e derivati da parte delle donne; l’attivazione di un impianto di raccolta e trasformazione del miele e derivati in forma associata; la promozione di un sistema di commercializzazione differenziato dei prodotti di melipone. In sintesi le attività che garantiranno il raggiungimento di tali risultati iniziano con una formazione capillare su corrette e migliorate tecniche di gestione delle api e produzione del miele e dei suoi derivati (polline, propoli, cera), verranno impiegati formatori a cascata strettamente seguiti da tecnici specializzati, consulenti locali esperti della filiera del miele con la supervisione del partner operativo di progetto (F. Pasos di Sucre). Si punterà poi sull’incremento del numero di arnie per famiglia e diversificazione delle specie di melipone allevate; inoltre l’incremento delle specie floreali da polline e della quantitá di fiori disponibili garantirà una produzione piú regolare e di qualità così come l’avvio della produzione biologica certificata (sistema SPG) e garantita anche da analisi di laboratorio e nutrizionali. La diffusione e la vendita dei prodotti nel mercato boliviano saranno potenziati e supportati grazie al miglioramento organizzativo e gestionale della filiera: si promuoverá la costituzione di un’impresa sociale per la vendita associativa, si attiverá un fondo rotatorio per il pagamento ai produttori della fornitura di materia prima, si svilupperá un sistema di raccolta, si allestirá un impianto di raccolta e confezionamento del miele e prodotti complementari, si introdurrá un sistema di tracciabilità dei prodotti che ne identifichi l’origine. Le azioni commerciali saranno rafforzate da strategie di marketing. Campagne di sensibilizzazione ai consumatori valorizzeranno l’importanza del consumo di miele di melipone per l’alimentazione umana e la rilevanza ecologica delle api per l’ambiente e la conservazione della vita.

Obiettivi: GENERALE: Migliorare le condizioni di vita della famiglie che si dedicano all’apicoltura nei municipi di Monteagudo e Villa Vaca Guzmán. SPECIFICO: Promuovere l’utilizzo delle api melipone come fonte complementare di reddito per le famiglie di apicoltori.

Luogo di svolgimento: Bolivia – Chaco boliviano: Monteagudo e Villa Vaca Guzman. 

Beneficiari: 315 donne produttrici appartenenti alle 35 comunità coinvolte ed alle 7 organizzazioni di produttori, beneficiaria indiretta sarà l’intera popolazione di Municipi di Montegudo e Villa Vaca Guzman (24.303 e 9.720 abitanti rispettivamente).

Associazioni partner F. Pasos, a Villa Vaca Guzman: APIMEC, AEIFO EL CHE, AAAGSA; e a Montegudo: CADEMA, AESIM, ASAIN EL TAJIBO.

 

Bambine e bambini sicure/i: Agenti Pastorali in azione per la protezione delle bambine e dei bambini dalla violenza sessuale

Negli ultimi anni, in Perù si sono evidenziati alti indici di violenze nelle sue diverse forme, specialmente la violenza sessuale su bambine, bambini e adolescenti, portandoli a vivere una realtà complicata, vulnerabile e dalle gravi conseguenze per lo sviluppo della loro vita. Inoltre, la realtà della zona prioritaria del progetto CUA Huaycán, nel distretto di Ate, presenta condizioni di ancor maggiore vulnerabilità. Nella zona si concentra una maggiore quantità di popolazione di bambine e bambini tra 1 e 14 anni di età, in quanto figli di migranti. Questi bambini vivono in condizioni di affollamento, situazione nella quale la condivisione del letto e la promiscuità è una pratica comune che influisce negativamente sulla privacy, l’autonomia e l’indipendenza personale, ed espone i bambini al rischio di subire situazioni di violenza sessuale. L’obiettivo generale del progetto è quello di contribuire al miglioramento del sistema di protezione e prevenzione comunitario per affrontare la violenza sessuale sui minori. L’obiettivo specifico è quello di ridurre i fattori di rischio legati alla violenza sessuale, maltrattamenti fisici e psicologici che colpiscono i minori nella comunità di Huaycan, distretto Ate, rafforzando e potenziando gli strumenti di protezione personale e delle organizzazioni comunitarie degli adulti, e dei minori. Per questo si vogliono realizzare spazi differenziati per dormire all’interno delle loro case, riducendo così i fattori di rischio. Inoltre gli insegnanti, i padri e madri di famiglia e le organizzazioni comunitarie verranno sensibilizzate ai temi della violenza di genere ed apprenderanno ad adottare modelli educativi e regole di accudimento che favoriscano il rafforzamento dei fattori di protezione dalla violenza sessuale.Si selezioneranno i beneficiari che hanno maggiore bisogno di questo tipo di intervento, si realizzeranno 2 programmi di sensibilizzazione alle famiglie selezionate e si adegueranno gli ambienti all’interno della casa in modo che i bambini possano avere a disposizione spazi separati per dormire. Adulti, bambini e adolescenti dormiranno in stanze ed in letti separati. Il progetto ristrutturerà l’interno delle abitazioni utilizzando materiale come legno, triplay o drywall.

Luogo di svolgimento: il progetto si svolgerà nella Diocesi di Chosica, nello specifico nella Parroquia San Andrés de Huaycan, nel distretto di Ate

Durata prevista: un anno a partire da gennaio 2020 fino a dicembre 2020

Beneficiari: bambini e adolescenti abitanti nella zona prioritaria del progetto, docenti di due istituti educativi e agenti pastorali che verranno formati sull’uso del codice di condotta etico per la protezione di minori, genitori dei minori beneficiari

La proposta di progetto è coerente alla Programmazione Triennale 2015-2017 della Cooperazione Italiana, che indica come priorità l’intervento in Bolivia, con particolare riferimento a: good governance e diritti di popoli/minoranze indigene, la resilienza al cambiamento climatico e lo sviluppo rurale tramite il rafforzamento di partenariati locali per migliorare la gestione e la tutela dell’ambiente, il settore agro-pastorale, la valorizzazione del patrimonio socio-culturale collettivo, l’istruzione e lo sviluppo del turismo comunitario sostenibile. Inoltre si allinea alle linee guida tematiche per quanto riguarda: ambiente e territorio, la sicurezza alimentare, la lotta alla povertà, l’uguaglianza di genere e la salute interculturale (promozione della medicina tradizionale). Col fine inoltre di garantire una sinergia e complementarietà con le amministrazioni locali e di promuovere la sostenibilità: finanziaria, istituzionale, ambientale, la valorizzazione dei saperi ancestrali del popolo Uru Chipaya (minoranza indigena) adottando anche innovazioni tecnologiche. 

 

Obiettivi: GENERALE: Contribuire a migliorare le condizioni socio-economiche del popolo Chipaya attraverso azioni sostenibili di economia comunitaria e il rafforzamento organizzativo, in linea con le priorità degli enti pubblici locali e le politiche del governo. SPECIFICI: Migliorare la gestione del patrimonio culturale e socio-ambientale del popolo Chipaya, come elementi portanti della propria natura resiliente, attraverso strumenti di innovazione sociale e inclusive business.

La strategia proposta tende ad affrontare le problematiche e i principali bisogni emersi nei precedenti interventi. I risultati che verranno perseguiti sono:

R1: Migliorata la gestione delle risorse nel territorio Chipaya mediante la promozione e il rafforzamento di una visione di comunità autonoma indigena produttiva e resiliente.

R2: Rafforzato il protagonismo dei giovani nella tutela e trasmissione della cultura Chipaya, attraverso l’incorporazione delle pratiche ancestrali nei programmi scolastici, nuove modalità ludico-pedagogiche e l’introduzione delle TIC.

R3: Migliorate le condizioni socio-economiche degli abitanti del municipio attraverso azioni imprenditoriali di turismo comunitario inclusive e rispettose del patrimonio culturale Chipaya.

Luogo di svolgimento: il progetto si svolgerà nella città di Chipaya, in Bolivia nel dipartimento di Oruro. 

Durata prevista: 01/03/2017 – 28/02/2020

Beneficiari: il popolo Chipaya che abita l’omonima città boliviana. 

Azioni:

  • A1.1: Pianificazione per la gestione del territorio
  • A1.2: Promozione di iniziative produttive integrate allo sviluppo sostenibile del territorio e alla riduzione dei rischi climatici
  • A1.3: Realizzazione di fondi a concorso per l’analisi e lo sviluppo di iniziative produttive delle donne Chipaya
  • A1.4: Sviluppo di Comunità di pratica per la capitalizzazione e diffusione di buone pratiche produttive e di gestione
  • A1.5: Rafforzamento della radio locale come strumento di diffusione di informazioni e creazione di dibattito sulla gestione territoriale partecipativa
  • A2.1: Realizzazione di laboratori con i giovani sulla gestione territoriale basata su criteri di autonomia indigena
  • A2.2: Promozione della medicina inter-culturale
  • A2.3: Promozione della sovranità alimentare e dell’alimentazione sana
  • A2.4: Laboratori di espressione artistica e culturale con studenti/esse
  • A2.5: Promozione di metodologie pedagogiche alternative
  • A2.6: Rafforzamento delle conoscenze rispetto alle TIC, attraverso corsi di informatica
  • A2.7: Preparazione partecipativa di programmi scolastici innovativi e contestualizzati alla cultura Chipaya
  • A3.1: Pianificazione e gestione dello sviluppo turistico
  • A3.2: Creazione e miglioramento dei servizi di accoglienza
  • A3.3: Promozione e diffusione dell’offerta turistica in Bolivia
  • A3.4: Promozione e diffusione dell’offerta turistica in Italia

Associazioni e partner coinvolti: 

  • soggetto proponente: COOPI Cooperazione Internazionale (COOPI).
  • partner: Centro Boliviano de Estudios Multidisciplinarios – CEBEM, Governo Autonomo Municipale di Chipaya, Gruppo di Volontariato Civile – GVC ONLUS, Associazione Solidarietà Paesi Emergenti – ASPEm.

Finanziatori: il progetto è co-finanziato da AICS. 

Il progetto si propone di contribuire a risolvere i problemi ancora presenti nella regione e soddisfare i bisogni più urgenti della popolazione di Butezi e continuare a percorrere la strada tracciata nel passato (dal 1979 al 1996 anno di inizio della crisi bellica ed umanitaria che ha investito il Burundi ed il Ruanda) e successivamente con il progetto di sviluppo agricolo e sicurezza alimentare realizzato nel biennio 2017-2019, implementando le azioni di miglioramento produttivo, la gestione dei terreni ed il miglioramento delle tecniche di coltivazione famigliari con un approccio agro-ecologico.  

L’iniziativa si propone di puntare ad un aumento del livello di autosufficienza del partner locale (CDS) Centro di Servizi Agricolo, operando direttamente sulla promozione delle singole famiglie del territorio e delle 4 cooperative agricole territoriali promosse dal CDS, spingendole ad una maggiore produttività e ad crescita in numero di soci. Si propone inoltre di avviare un percorso di miglioramento delle pratiche di conservazione del territorio a difesa dai processi di desertificazione attraverso programmi locali di riforestazione con la partecipazione di tutte le famiglie di Butezi e dei soggetti pubblici locali.

 

Obiettivi: 

  • Generale: contribuire al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione del Comune di BUTEZI attraverso il sostegno al Centro di Sviluppo Sociale Butezi (CDS Butezi) per il rafforzamento delle associazioni di agricoltori locali e la diffusione delle buone pratiche in materia di sicurezza alimentare e igiene famigliare.
  • Specifico: rendere effettiva la sicurezza e la sovranità alimentare, l’abitudine ad una alimentazione sana ed  efficaci pratiche di conservazione del territorio, sia attraverso lo sviluppo di una agricoltura famigliare secondo il modello agro-silvo-pastorale, che attraverso lo sviluppo ed il potenziamento di un processo articolato di commercializzazione di prodotti agricoli e sementi certificate.

ATTIVITÀ: Il progetto si sviluppa implementando le seguenti  3 macro attività:

  • Formazione e produzione agro-zootecnica migliorata:  questa azione mira a dare elementi formativi a tutta gli agricoltori locali organizzati in associazioni agricole, per promuovere pratiche moderne ed una pianificazione comune delle attività dando in questo modo una risposta ai principali problemi che insorgono durante il lavoro quotidiano e generando un incremento del reddito procapite.  Le attività formative si svolgeranno attraverso l’allestimento di parcelle sperimentali per la produzione di colture orticole migliorate, di piante forestali, di sementi certificate e di piccoli allevamenti suinicoli e bovini, per poi diffondere le tecniche apprese a livello estensivo.
  • Promozione delle fattorie famigliari integrate (EFI): è un modello di sviluppo famigliare studiato e promosso in molti territori del Paese dalle Caritas nazionali attraverso un percorso di formazione comune a livello domestico mediato da un animatore rurale specializzato, che promuove la costituzione di singoli piani famigliari per il miglioramento della fragile economia domestica e delle abitazioni in cui dimorano. La metodologia è quella dell’apprendimento nel lavoro partendo da pratiche dimostrative e la riproduzione delle esperienze nelle nelle singole abitazioni.
  • Commercializzazione dei prodotti nei mercati locali: l’attività mira a formare il personale dirigente e tecnico del CDS verso la creazione di iniziative di aggregazione produttiva per la organizzazione di azioni trasformazione dei prodotti agricoli e la successiva commercializzazione verso i principali mercati localil e nazionali.

Luoghi di svolgimento: Butezi, comune situato nella regione naturale del Buyogoma e a nord-ovest della provincia di Ruyigi in Burundi

Partner locali: partner locale è il Centro di Sviluppo Sociale Butezi (CDS BUTEZI) un’organizzazione non-profit della diocesi cattolica di Ruyig sorta nel 1976, grazie a un gruppo di volontari laici religiosi con il supporto e l’assistenza di ASPEm che ha agito da intermediario tra i donatori e il Centro. Si trova nel comune di Butezi, nella provincia di Ruyigi, nella parte orientale del paese, a  150 km dalla capitale Bujumbura e a 52 km dalla nuova capitale politica Gitega  Il CDS ha inoltre fondato la UNICOOP, un’unione di cooperative composte da un panificio, un mulino, una sartoria, un’officina meccanica e una carpenteria. Attorno al Centro ruotano anche  due associazioni agricole, Kerebuka e Twungubumwe, costituite ognuna da 12 famiglie contadine (circa 60 membri per ogni associazione) che si dedicano all’agricoltura e all’allevamento e che gestiscono i terreni del CDS

Durata prevista: questa seconda fase avrà la durata di 1 anno a partire dal 1 settembre 2019 e fino a settmbre 2020

Beneficiari: diretti sono state le 161 famiglie di agricoltori che hanno ricevuto un percorso di formazione integrale e le associazioni cooperative di Kebuko e Muyange (66 famiglie associate in 4 associazioni) per un totale do 223 persone. Indiretti: essendo la popolazione di Butezi per il 98% composta da famiglie di agricoltori e visto che la presenza di Aspem è storica e le attività del progetto di innesta in azioni precedenti, stimiamo che risultati indiretti possano aver raggiunto più del 70% delle famiglie e della popolazione locale, ossia un totale di 40.000 persone.

Finanziatore: Fondazione Peppino Vismara (FPV)

La comunità di Chocaya è una comunità campesina in cui la maggior parte delle persone si dedica all’agricoltura. I prodotti principali sono patate e ortaggi. Molti si dedicano anche alla floricoltura. Le 106 famiglie affiliate all’associazione locale sono di cultura quechua e si dedicano ad attività agropecuarie; i loro terreni si trovano nei pressi del Parco Nazionale Tunari, dove la comunità ha appezzamenti di proprietà privata e di proprietà collettiva. La comunità decise di dedicare le terre collettive (circa 35 ettari) a zona boschiva, proprio perché vicine al Parco Nazionale Tunari. La presenza di turisti aumenta nel tempo; la comunità crea percorsi di educazione ambientale per bambini, offrendo servizi di ristorazione con prodotti tipici della zona e creando strutture per altri servizi. Nel 2016, un incendio devastante distrugge circa l’85% del bosco, incluse le strutture di servizio al turista. La comunità si sta adoperando per ricostruire ciò che è andato perso, in modo da riavviare le attività e offrire ai giovani del posto e alle famiglie un futuro, attraverso il lavoro. 

Luogo di svolgimento: Bolivia, comunità di Chocaya (provincia di Quillacollo, dipartimento di Cochabamba, Bolivia)

Durata del progetto: 1 anno, dal 1 febbraio 2020 al 31 gennaio 2021

Beneficiari: Beneficiari: 40 famiglie che vivono nella comunità e che sono già coinvolte da anni in attività di mantenimento del bosco e che porteranno avanti l’attività di turismo comunitario sostenibile. Le famiglie sono rappresentate da 22 uomini e 18 donne; all’interno di questo gruppo, 12 rappresentanti hanno meno di 25 anni.

Obiettivo: Il progetto intende rispondere alla necessità della comunità di Chocaya (provincia di Quillacollo, dipartimento di Cochabamba, Bolivia) di ridare vita all’attività di ricezione turistica nell’ottica del turismo sostenibile e comunitario al fine di migliorare le condizioni di vita di 40 famiglie e le prospettive lavorative dei giovani di Chocaya attraverso il lavoro generato dal turismo.

Azioni previste:

A1) Empowerment delle capacità gestionali, organizzative e amministrative.

A2) Riforestazione con alberi da frutto, alberi autoctoni e piante native, svolte dalla comunità.

A3) Formazione gastronomica e miglioramento della cucina del ristorante. 

A4) Formazione guide ambientali e acquisto strumenti per attività turistiche.

A5) Promozione delle attività a livello locale e in Italia: brochure e materiali informativi che possano essere utilizzati per promuovere le attività della comunità nelle istituzioni, in particolare nelle scuole dell’area e della città di Cochabamba. In Italia, a carico di Fratelli dell’Uomo, è prevista la comunicazione del progetto insieme ad un workshop di storytelling. 

A6) Rinnovamento ristorante al quale la comunità contribuirà fornendo mano d’opera. 

Associazioni e partner coinvolti: partner locale: RED TUSOCO – Red boliviana de turismo solidario comunitario: promuove il turismo comunitario solidale, lavora con comunità indigene e campesinas per favorire inclusione e partecipazione attraverso il turismo sostenibile, attività che è in grado di migliorare le condizioni economiche di molti. Da tempo lavora con la comunità di Chocaya nell’ottica di un processo trasversale che include formazione, accompagnamento tecnico, valorizzazione dell’identità culturale e delle risorse locali.

Finanziatori: Tavola Valdese

Il progetto mira allo sviluppo rurale e alla sicurezza alimentare delle aree rurali e  peri-urbane di Cochabamba e al consumo di cibo sano nella città capoluogo del dipartimento. L’obiettivo sarà conseguito attraverso una formazione specifica alle famiglie di contadini locali e successivo monitoraggio della produzione agro-ecologica; la certificazione biologica dei prodotti freschi; la trasformazione degli stessi in prodotti con maggior valore aggiunto da offrire nel mercato locale anche  tramite l’implementazione di una nuova piattaforma on-line che avvicini il produttore al consumatore in una ottica di filiera corta. Per migliorare la visibilità dell’offerta e sensibilizzare il consumatore è prevista la partecipazione ad eventi quali fiere espositive ed alimentari locali, nazionali ed internazionali.

Obiettivi:

  • GENERALE Contribuire  alla sovranità e alla sicurezza alimentare per lo sviluppo agricolo ed il consumo di cibo sano nell’area urbana e rurale di Cochabamba.
  • SPECIFICO consolidare le conoscenze tecniche nella produzione agricola biologica degli agricoltori dell’area rurale e peri-urbana di Cochabamba e stimolare l’incontro diretto tra produttore e consumatore, al fine di garantire un prezzo equo di vendita ed il consumo di cibo sano per la cittadinanza di Cochabamba e delle aree limitrofi.

E’ un progetto di ASPEm con Partner locale di progetto CIOEC – Cochabamba (Coordinadora de Integraciòn de Organizaciones Economicas Campesinas de Cochabamba)

Durata del progetto 12 mesi dal 1° giugno 2019 al 31 maggio 2020

Beneficiari:

  • diretti: 140 famiglie contadine del dipartimento di Cochabamba per un totale di circa 600 persone.  70 donne formate per la trasformazione dei prodotti. Clienti del negozio “Kampesino” di Cioec a Cochabamba e nuovi clienti della piattaforma on-line.
  • indiretti: 1.200 associati di CIOEC;  30.000 persone che parteciperanno alle fiere espositive.

Finanziamento 8x mille Chiesa Valdese euro 40.000,00 

 

 

 

 

MUJERES CON TALENTO

Progetto: Mujeres con talento – organizzazioni di artigiane tessili e confezioniste sviluppano e rinforzano l’economia locale.

 Obiettivi:

Obiettivo generale: Contribuire allo sviluppo economico, all’inclusione sociale e alla riduzione della povertà delle donne

Obiettivo specifico: aumentare la possibilità economica e sociale delle organizzazioni di donne artigiane, tessili confezioniste, per raggiungere autonomia economica ed eguaglianza, attraverso il rinforzo delle capacità, consolidamento del modello partecipativo e l’incidenza nelle politiche pubbliche.

Luogo di svolgimento: Perù, Sicuani e Ate

Durata del progetto: dal 1 novembre 2016 al 28 febbraio 2020

Beneficiari: 700 artigiane tessili e confezioniste organizzate in 25 associazioni (10 di Ate e 15 di Sicuani); 50 pubblici funzionari; 2 Università; 20 mezzi di comunicazione nazionali e locali; 10 imprese private. Beneficiari indiretti: 25000 abitanti di Ate + 25000 abitanti di Sicuani.

Risultati:

Il progetto genera un programma di sviluppo produttivo sostenibile (formazione, assistenza tecnica, tirocinio, certificazione),  un programma di commercializzazione (fiere, uso delle tecnologie, marketing, spazi di vendita, cataloghi), un programma di innovazione produttiva (disegno) con il sostegno alle iniziative di innovazione e un programma di consulenza di scambi tra produttrici (formazione e assistenza tecnica).

Il focus centrale è la formazione all’incidenza nelle politiche pubbliche, con una campagna di informazione diffusa, attraverso un programma di Radio Ideele, uno studio socio-imprenditoriale e un piano di trasformazione strutturale delle micro-imprese in organizzazioni solidali.

E’ prevista la “settimana sostenibile”: diffusione di buone pratiche e sistematizzazione del lavoro e del modello artigiane tessili e confezioniste, che raggiungono competenze imprenditoriali e capacità di innovazione nella realizzazione di prodotti di moda sostenibile e aumentano le loro vendite. Gruppi di donne del settore tessile/confezionista aumentano l’esercizio dei loro diritti sociali ed economici attraverso la partecipazione e l’incidenza nelle politiche pubbliche (servizio di sviluppo imprenditoriale, sistemi di controllo, sistemi di sicurezza, di salute) nonchè si struttura una strategia di azione per lo sviluppo economico locale che favorisca l’autonomia delle donne e metta in collegamento le organizzazioni del settore artigiano/tessile e della confezione con il settore pubblico locale e nazionale, imprese private, università, società civile.

Associazioni e partner coinvolti: ADEC-ATC  Asociación Laboral para el desarrollo, Mincetur – ministero commercio estero e turismo, RADIO IDEELE, AMEP – associazione delle donne impresarie del Perù.

Finanziatori: il progetto è finanziato dall’Unione Europea

Il progetto, nato dalla collaborazione di ASPEm con Don Ermanno Roccaro, missionario salesiano originario di Cantù, punta a limitare le conseguenze del problema della scarsità di acqua nella zona di Zway e Adamitullo in Etiopia.

La distanza dei punti di rifornimento di acqua dai villaggi e i costanti periodi di siccità incidono negativamente sulle capacità delle famiglie locali, che si dedicano prevalentemente all’allevamento, di auto sostentarsi e di far abbeverare le proprie mandrie.

 

Obiettivi

OBIETTIVO GENERALE:

  1. Migliorare la qualità di vita delle famiglie del villaggio di Adamitullo attraverso la messa a disposizione di acqua potabile per uso famigliare e per l’allevamento del bestiame.

OBIETTIVO SPECIFICO:

  1. Rendere economicamente autonomo un nucleo di 5 famiglie del villaggio di Adamitullo che già dispongono di un terreno agricolo e di un pozzo idrico, tramite la riattivazione del pozzo con una pompa idrica.

 

Luoghi di svolgimento e associazioni partner:

Adamitullo (Zwai), EtiopiaDurata:

 

Durata prevista: 8 mesi (marzo-ottobre 2019)

 

Beneficiari:

Diretti:

La riattivazione del pozzo tramite l’installazione della pompa idrica dà lavoro ed autosufficienza economica a 5 nuclei famigliari, per un totale di 33 persone, di cui 18 maschi e 15 femmine (11 minori, 2 anziani e 20 adulti sopra i 18 anni).

 

Indiretti:

140 famiglie di Adamitullo vedranno migliorata, nei prossimi mesi, la microeconomia della zona e avranno più facilmente a disposizione alimenti quali latte e burro e in casi di necessità potranno beneficiare dell’acqua del pozzo.

 

Attività:

  1. Acquisto la pompa idrica sommergibile trifasica da 7,5 KW e i tubi per l’irrigazione.
  2. Riattivazione pozzo (allacciamento alla rete energetica nazionale e alla sua installazione nel pozzo; pulizia del pozzo, collocazione della pompa, allacciamenti idraulici).
  3. Verifiche di funzionamento.
  4.  Formazione tecnica al custode del pozzo ed una formazione alle famiglie su modalità e “regole” di utilizzo dello stesso.

 

Finanziatori:

Caritas italiana

Il progetto si rivolge a produttori associati e non, di Organizzazioni Economiche Contadine (OECAs) e famiglie di produttori di due diverse zone della Bolivia, dove i partner del progetto hanno operato, negli anni, maturando esperienza e approfondendo la conoscenza dei territori e delle popolazioni locali.

Questa iniziativa vuole capitalizzare il lavoro svolto dai soggetti proponenti in passato e finalizzarla in un intervento di respiro nazionale integrato e articolato. L’attività avrà l’obiettivo di rafforzare famiglie di produttori di mais, amaranto ed ortaggi ed estendere la formazione a nuove famiglie.

 

Obiettivi

GENERALE:

Contribuire alla sicurezza alimentare e allo sviluppo locale delle comunità rurali dei dipartimenti di Tarija e Cochabamba.

 

SPECIFICO:

Aumentare l’agency economica e politica delle famiglie contadine associate delle comunità di Cochabamba e Tarija attraverso il consolidamento delle proprie competenze, la produzione e commercializzazione ecologica e la capacità d’incidenza.

 

Attività

Formazione  sul rafforzamento delle capacità produttive agro-ecologiche, generando proposte appropriate dal punto di vista culturale, ecologico e socio economico. Con le comunità nuove si realizzeranno corsi di sensibilizzazione ed informazione alle famiglie di agricoltori per la trasformazione dei propri sistemi di produzione di mais e amaranto.

 

Rafforzamento organizzativo, gestionale e finanziario delle OECAS, la creazione di un rete di produttori riunita in una piattaforma, la formazione all’organizzazione d’impresa sociale ed il valore aggiunto dei prodotti trasformati, creeranno migliori condizioni di vendita nei mercati locali e nazionali e nelle fiere nazionali ed internazionali.

 

Luoghi di svolgimento e associazioni partner:

Tarija: Cercado e San Lorenzo;

Cochabamba: Carcaje, Cercado, Sacaba, Totora, Arbieto, Tiraque, Independencia, Aiquile, Gizque, Vacas, Quillacollo.

 

Soggetto proponente: ASPEm – Associazione Solidarietà Paesi Emergenti

 

Partner di progetto: Fundación Agrecol Andes, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – CREA-CI, Gruppo cooperativo – CGM

 

 

Durata prevista: 3 anni (a partire dal 1 giugno 2018)

Beneficiari:

DIRETTI:

1621 produttori agricoli (791 donne; 830 uomini).

 

INDIRETTI:

Consumatori di Cochabamba e Tarija, autorità locali e regionali; studiosi ed esperti agronomi.

Utenti internet sensibili alle tematiche della cooperazione internazionali, alle tematiche ambientali e della produzione biologica (50.000 mensili). Soggetti della società civile che partecipano ad iniziative legate alle tematiche della sovranità alimentare e del consumo critico.

 

Finanziatori:

AICS –  Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo