ASPEm partecipa alla COP16 in Colombia: La testimonianza di Giulia
Dal 21 ottobre al 1° novembre a Cali, in Colombia, la COP16 ha offerto un’occasione unica per discutere temi fondamentali come la giustizia ambientale, i diritti dei popoli indigeni, la biodiversità e il cambiamento climatico. Quest’anno, ASPEm ha avuto la possibilità di essere presente grazie a Giulia, civilista in Perù presso la Comisión Episcopal de Acción Social – CEAS, che ha rappresentato l’organizzazione durante alcuni eventi della zona verde di questo incontro internazionale.
Giulia ha partecipato a una serie di dibattiti che si sono rivelati particolarmente significativi per il suo lavoro. Uno dei momenti più intensi è stato il foro del 23 ottobre, Lucha contra la minería ilegal de oro en Amazonia, organizzato dalla Sociedad Peruana de Derecho Ambiental (SPDA). L’evento ha esplorato l’impatto devastante dell’estrazione illegale di oro nelle zone amazzoniche e il ruolo chiave delle comunità locali. Una delle frasi più forti ascoltate durante l’incontro è stata:
“Dipenderà più dalla gente che dai governi affrontare il problema della miniera. Se non riusciamo a mobilitare le persone, non abbiamo futuro.”
Questo messaggio risuona fortemente nell’attività di CEAS, che lavora a fianco delle comunità per difendere i loro diritti ambientali.
Tra i vari eventi, Giulia ha partecipato al Foro Gobernanza Ambiental y Conservación en Comunidades Étnicas, organizzato da USAID, dove si è discusso della sovranità territoriale dei popoli indigeni. Qui, lə rappresentantə delle comunità etniche hanno ribadito con forza che “No somos protectores del territorio, somos sus dueñes“, sottolineando il diritto dei popoli indigeni di essere considerati non solo custodi della biodiversità, ma veri proprietari dei loro territori, con una conoscenza millenaria della natura.
La nostra volontaria ha assistito anche al forum Finca Amazónica y Energías Alternativas para Mitigar el Cambio Climático, organizzato dalla Vicarìa del Sur Arquidiocesis de Florencia. Questo incontro ha posto l’accento sulle iniziative di agricoltura sostenibile e l’uso di energie alternative, indispensabili per contrastare il cambiamento climatico e proteggere la biodiversità amazzonica.
La partecipazione di Giulia è continuata con l’evento di Amazon Watch, Transición energética corporativa y minería en zonas de alta biodiversidad. Qui, è stato evidenziato il legame inscindibile tra i territori andini e amazzonici per la conservazione della biodiversità, e il ruolo problematico dell’estrattivismo di minerali strategici per la transizione energetica in queste zone così vulnerabili. Inoltre, ha preso parte a un interessante workshop intitolato ¿Una transición energética justa y popular? organizzato dalla ONG cilena CEUS, durante il quale si è discusso se la transizione energetica possa davvero essere accessibile e inclusiva, in modo da non penalizzare le comunità locali.
Infine, la nostra volontaria ha concluso la sua esperienza partecipando al conversatorio Paz con la naturaleza, organizzato da Cáritas Colombia, un evento che ha esplorato il concetto di pace con la natura come un diritto e un dovere universale. Qui, Giulia ha colto una delle citazioni più emblematiche dell’intera conferenza:
“La pace con la natura è un valore molto importante che riguarda anche noi. Dobbiamo esigere che questa pace sia frutto della giustizia, e la giustizia è che i popoli indigeni siano riconosciuti nei loro territori. Rispettiamo la vita, fermiamo il consumismo sfrenato e diventiamo combattenti per la pace.”
Questo incontro ha rafforzato l’importanza di una pace sostenibile, che non può essere disgiunta dal rispetto per l’ambiente e per i diritti dei popoli indigeni.
Grazie alla COP16, Giulia ha avuto modo di confrontarsi con espertə e attivistə di tutta l’America Latina, arricchendo il proprio lavoro quotidiano in CEAS e rafforzando l’impegno di ASPEm nella difesa della giustizia ambientale. Ecco la sua testimonianza:
“Sono incredibilmente emozionata e grata di poter partecipare alla COP16 a Cali. Essere parte di un evento internazionale di questa portata è un’occasione unica per approfondire temi che mi stanno a cuore, che sono al centro del mio lavoro quotidiano e che mi hanno portato a scegliere di fare servizio civile con ASPEm. Ogni giorno alla COP16 ha rappresentato un’opportunità di apprendere e crescere sia a livello personale che professionale. È un onore poter rappresentare CEAS, conoscere potenziali alleati della società civile internazionale e portare avanti il lavoro che facciamo insieme per la difesa dei diritti delle popolazioni indigene e la protezione dell’ambiente.”
Questa esperienza rappresenta non solo un’opportunità di crescita per Giulia, che ringraziamo per averci rappresentatə, ma anche un contributo significativo per ASPEm e CEAS, che continueranno a portare avanti con determinazione le istanze delle comunità locali e dei popoli indigeni in Perù.