Una nuova edizione del Master in Cooperazione e diritto internazionale promosso da FOCSIV nell’ambito della Scuola di Politica Internazionale Cooperazione e Sviluppo in collaborazione con la Pontificia Università Lateranense per l’anno 2025.

Il Master propone un programma sempre più attento alla collaborazione tra ONG, aziende e istituzioni, orientato alla sostenibilità e all’innovazione sociale.

Le iscrizioni sono aperte fino al 30 novembre 2024 per un massimo di 30 studenti.

Il Master è stato creato pensando alla cooperazione di oggi, ma soprattutto a quella del futuro, per formare professionisti capaci di promuovere sinergie con i nuovi soggetti coinvolti nella cooperazione internazionale e di proporre e gestire interventi efficaci seguendo le direttive delineate dalla luce della Riforma del Terzo Settore.

Nella prima parte il Corso si focalizza sulla cooperazione allo sviluppo, la politica, l’economia e il diritto internazionale. Si rivolge a laureati, laureandi e operatori del settore che vogliano attualizzare le proprie competenze, alla luce delle attuali dinamiche della politica internazionale e degli interventi di sviluppo.

Tutte le lezioni si terranno da fine gennaio a fine giugno 2025 nei giorni di martedì, mercoledì e giovedì, con orario 15:00-19:00. La modalità didattica è mista: il 50% delle lezioni si svolgeranno in presenza a Roma, presso l’Università Lateranense e il 50% a distanza, in modalità sincrona-live su piattaforma Zoom.

Il Master garantisce un percorso integrato che coniuga fondamenti teorici e un approccio esperienziale. Il percorso formativo prevede un Modulo sulla progettazione [RBM] Results-Based Management, che trova la sua applicazione in un Project Work da realizzarsi in gruppo e viene completato da un’esperienza di STAGE. Tra i partner che hanno ospitato i nostri studenti:

  • in Italia: Ashoka-Italia, CISV, INTERSOS, FAIRTRADE, IILA-Istituto Italo-latinoamericano, NeXt-nuova economia X tutti, Caritas, Archivio Disarmo, CeSPI, Medici Senza Frontiere, Un Ponte per.
  • all’estero: ASPEm-Bolivia; CAM-Mozambico; VIS-Bolivia; CeSPI-Giordania/Tunisia; COPE-Madagascar/Tanzania; APG XIII-Colombia e Libano; CEFA-Tunisia; Centro Amazónico de Antropología y Aplicación Práctica (CAAAP)-Perú; FOCSIV-Kurdistan; GIES Canchis, Grupo de Iniciativa de Economía Solidaria-Perú.

 

Contributi allo Studio

FOCSIV mette a disposizione una borsa di studio parziale per la partecipazione al Master: candidature entro venerdì 8 novembre.

 

Consulta qui il Bando e la Scheda di iscrizione

 

Per maggiori informazioni visita il sito oppure contatta la Segreteria (tel. 06.68 77 796 – spices@focsiv.it)

 

Il concorso “DiMMi di Storie Migranti” è un’iniziativa che mira a raccogliere e valorizzare le narrazioni di migranti che vivono in Italia, dando voce a esperienze spesso invisibili. Ogni anno, il progetto offre uno spazio di ascolto e condivisione a chi ha vissuto l’esperienza migratoria, affinché le loro storie possano essere raccontate e conosciute da un pubblico più ampio.

In occasione dell’ultima edizione, Anna Colombo e Barbara Quadrio, rispettivamente vicepresidente e socia di ASPEm, hanno partecipato alla cerimonia di premiazione del concorso, tenutasi a Pieve Santo Stefano. Il testo che segue è una testimonianza diretta della loro esperienza, ricca di emozioni e riflessioni, condivisa per offrire uno sguardo personale su un evento tanto significativo.

 

Il 13 settembre abbiamo partecipato alla premiazione del concorso “DiMMi di Storie Migranti” a Pieve S. Stefano. Quest’anno il Premio Pieve Saverio Tutino, in cui è inserito il concorso DiMMi, è risultato particolarmente ricco di iniziative perché coincidente con due ricorrenze. Una è quella che porta più indietro nel tempo quando nel 1944, il paese di Pieve, attraversato dalla Linea Gotica, è stato distrutto dalle mine che i tedeschi avevano disseminato prima di andarsene.

La seconda ricorrenza riguarda la nascita dell’Archivio Diaristico Nazionale avviato nel 1984 da Saverio Tutino, un luogo da lui definito “un vivaio della memoria” e che oggi ospita più di 10000 opere. Visitare il Piccolo museo del Diario, attraverso i suoi percorsi interattivi e multimediali, è un’esperienza unica che consigliamo caldamente.

L’edizione annuale del Premio è stata arricchita dall’esposizione “Il tesoro dell’Archivio” che ha portato in bacheca alcuni tra i diari più belli ricevuti in questo lungo arco temporale.

Il concorso DiMMi è accompagnato, per il sesto anno consecutivo, dal progetto “DISEGNAMI” che trasforma in immagini la raccolta delle narrazioni migratorie vincitrici dell’anno precedente.

L’evento per noi più significativo è stato naturalmente la premiazione del concorso DiMMi. La selezione è stata, come tutti gli anni del resto, un’impresa molto difficile perché tutte le scrittrici e tutti gli scrittori per motivi diversi meriterebbero di essere premiati.

Nello spazio di un pomeriggio, davanti a un pubblico molto numeroso, abbiamo così potuto dare un volto agli autori delle storie che avevamo letto nella Commissione e che venivano intervistati da due giovani vincitori del concorso degli anni precedenti. L’intervista era introdotta dalla lettura di alcuni brani dell’opera da parte di una coppia di attori/lettori che, con la loro magistrale interpretazione, rendevano viva, palpabile e molto coinvolgente la narrazione.
Elemento comune delle narrazioni, al di là dei contenuti, è stata la capacità di emozionare nella diversità delle storie. C’è chi ha voluto raccontare la necessità di fuggire dal suo paese e ha affrontato viaggi molto rischiosi; chi ha avuto il coraggio di raccontare la sua storia personale assolutamente difficile; chi, una volta in Italia, ha fatto scelte di vita e professionali che vogliono restituire il ricevuto aiutando altri migranti; chi, pur essendo nato e cresciuto in Italia, fatica a inserirsi nel tessuto sociale.

Sono proprio le autrici e gli autori di seconda generazione la novità delle opere di questi ultimi anni. Si tratta di giovani alla ricerca della propria identità e che si autodefiniscono “ibridi” perché figli di culture diverse, alle quali contemporaneamente si sentono di appartenere e a cui vorrebbero poter dare voce.
Anche nelle Commissioni di lettura appartenenti a Istituti scolastici o a Centri sociali si trova la presenza di ragazze e ragazzi nati da genitori immigrati che hanno trovato giovamento dalla lettura delle storie di DIMMI perché dicono li hanno aiutati a guardarsi dentro.

È proprio l’ampliarsi del numero e il differenziarsi come composizione sociale delle commissioni di lettura (attualmente 37, con 350 persone coinvolte) una bella novità di DIMMI. Oltre alle “storiche” commissioni nate da associazioni, Ong, biblioteche, scuole, ora sono stati attivati gruppi di lettura anche in Istituti Penitenziari, Cooperative, Centri sociali. Novità di quest’anno è infine una Commissione “Online”. A Pieve si è avuta l’occasione di un confronto tra i rappresentanti di queste realtà così diverse ma tutte accomunate dallo spirito dello scambio e del confronto. Nell’attività di lettura delle diverse storie si respira “Profumo di mondo” è stato detto!

In conclusione, è possibile affermare che DiMMi può essere considerato un modello di buone pratiche, in cui è possibile dare voce a chi non l’ha, dare attenzione e cura alle persone e alle loro storie, infine creare una rete di solidarietà.

Anna e Barbara

Nell’ambito del progetto “TUTTA UN’ALTRA STORIA – Nuove cornici narrative contro la discriminazione e l’odio” AID 012618/02/7, co-finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e dalla Compagnia di San Paolo, i partner di progetto promuovono un concorso per la realizzazione di campagne territoriali di comunicazione sul tema delle migrazioni destinato alle organizzazioni beneficiarie e ai suoi attivisti e attiviste. In particolare, le campagne dovranno riguardare i temi della cittadinanza, dell’italianità e dell’identità e, le vincitrici, andranno a inserirsi e a supportare una campagna nazionale che promuova una trasformazione socio-culturale del paese.

REGOLAMENTO DEL CONCORSO

Organizzatore
Il concorso è organizzato da CISV ETS, con sede in Corso Chieri 121/6, Torino, ente capofila del progetto “Tutta un’altra storia”.

Durata e modalità di partecipazione
Il concorso avrà inizio il giorno 13/09/2024 e terminerà il giorno 27 ottobre 2024. All’interno di questo periodo, le organizzazioni partecipanti (raggruppate in reti) dovranno compilare e inviare via mail il modello “TUAS_Campagna territoriale di comunicazione” (ALL. A) all’indirizzo: ecg@cisvto.org (oggetto dell’email: “TUAS: Concorso per Campagne territoriali di comunicazione”

Chi può partecipare
Possono partecipare reti di organizzazioni che abbiano sede legale o svolgano attività in una delle 10 Regioni coinvolte nel progetto (Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia- Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia, Sardegna). All’interno della rete deve essere presente almeno una organizzazione i cui attivisti e attiviste siano stati coinvolti in una o più attività del progetto “Tutta un’altra storia”. Le reti devono essere costituite da almeno 2 organizzazioni.

Selezione
Una giuria di esperti composta da un rappresentante del Coordinamento Nazionale delle Nuove Generazioni Italiane (CoNNGI), un rappresentante della Compagnia di San Paolo, un rappresentante di CISV ETS, un rappresentante del Coordinamento delle Diaspore per la Cooperazione Internazionale (CODIASCO) e un rappresentante di FOCSIV, valuterà le proposte di Campagna presentate utilizzando i seguenti criteri: a) fattibilità; b) coerenza con i principi e gli obiettivi del toolkit Narrative change realizzato da ICPA (www.narrativechange.org); c) innovazione; d) ricaduta territoriale. La giuria selezionerà quindi, tra quelle valutate, le 7 proposte più meritevoli. La selezione si concluderà entro il giorno 4 novembre 2024.

Premi e modalità di erogazione
Le 7 proposte selezionate saranno premiate con beni, servizi e consulenze per un massimo di 3.000 Euro/proposta, utili alla realizzazione delle Campagne territoriali di comunicazione descritte nel modello inviato in fase di candidatura. L’organizzazione referente (indicata nel modello) sarà responsabile dell’individuazione dei consulenti e dei fornitori dei beni e servizi necessari. I pagamenti saranno invece effettuati direttamente da CISV ETS, esclusivamente con mezzi tracciati.

Tempistiche per la realizzazione delle Campagne e la rendicontazione
Le Campagne selezionate dovranno essere avviate entro il giorno 15 marzo 2025 (se approvata la proroga del progetto “Tutta un’altra storia”, altrimenti entro il 30 novembre 2024). Entro due settimane dall’avvio della Campagna, l’organizzazione referente di ciascuna rete vincitrice invierà la dichiarazione scritta del/della rappresentante legale, debitamente compilata e firmata (ALL. B).

Trattamento dei dati personali
La partecipazione al concorso implica l’accettazione della politica sulla privacy di CISV ETS. I dati personali raccolti durante il concorso saranno utilizzati esclusivamente per scopi relativi al concorso stesso e non saranno condivisi con terze parti senza il consenso del partecipante.

Visibilità del donatore
Tutti i beni, servizi, prodotti e documenti relativi alle Campagne partecipanti e vincitori del Concorso dovranno rispettare i criteri di visibilità del donatore, come previsto dalle Linee guida di comunicazione AICS.

Disposizioni finali
CISV ETS si riserva il diritto di modificare o annullare il concorso in qualsiasi momento senza preavviso. L’adesione al concorso implica l’accettazione incondizionata di tutti i termini e le condizioni del presente regolamento.

Contatti
Per ulteriori informazioni, scrivere all’indirizzo email: ecg@cisvto.org.

Qui i file scaricabili con il regolamento ufficiale e gli allegati necessari per la partecipazione al concorso

TUAS Concorso Per Campagne Territoriali Di Comunicazione

TUAS_Dichiarazione-CISV-e-organizzazione-referente_concorso_ALL.-BTUAS_Concorso-per-Campagne-territoriali-di-comunicazione

 

Nel Sud della Bolivia, sulle sconfinate Ande al limitare con l’Argentina, dove il cambiamento climatico prolunga di anno in anno la stagione secca, ASPEm promuove lo sviluppo sostenibile e combatte la vulnerabilità alimentare.

È partito a gennaio 2024 il nuovo progetto, supportato dai fondi dell’8×1000, in collaborazione con la ONG locale RENACC, che offre supporto alle remote comunità contadine del dipartimento di Tarija. Le attività svolte sono tante e varie e tutte hanno come obiettivo finale quello di assicurare l’accesso ad alimenti sani e nutrienti ai beneficiari e alle beneficiarie delle 12 comunità contadine aderenti al programma e non solo. Sono molte le sfide quotidiane che i produttori agricoli di questo angolo di mondo affrontano ogni giorno: carenza di acqua, alte spese per pesticidi e fertilizzanti industriali, impoverimento del suolo, desertificazione e così via. Da qui scaturisce la necessità di instaurare un sistema produttivo alternativo e contrastare la migrazione forzata dalle aree rurali a quelle urbane. Tale fenomeno, infatti, è un fortissimo sintomo dell’insostenibilità del sistema agricolo attuale, che non offre un futuro certo a chi in questa terra è nato e cresciuto.

Nascono quindi vari cicli educativi che ASPEm e RENACC propongono sul territorio. Uno di questi, rivolto ai produttori agricoli, tratta della preparazione di fertilizzanti e pesticidi naturali che incrementano la salute del suolo e possono essere prodotti in casa a basso prezzo. E ancora, le lezioni di cucina salutare ed empowerment femminile attraverso il cibo, che coinvolgono le donne delle comunità; i cicli di conferenze con i consumatori sulle pratiche di sostenibilità e il mantenimento di orti casalinghi; le campagne di informazione mirate ai decision-makers, per poter mostrare i benefici e la fattibilità della conversione all’agricoltura biologica. In questa catena capillare di diffusione di buone pratiche e informazioni, le scuole non possono che essere coinvolte. Il progetto, infatti, include anche lo sviluppo di menù salutari in collaborazione con una nutrizionista e la costruzione di piccoli orti scolastici.

Ma il progetto non si limita solo a questo, sono tante le attività svolte sul campo a supporto diretto dei produttori: dalla costruzione di bacini di raccolta dell’acqua, all’introduzione di nuove fonti di reddito, come l’allevamento di piccoli animali e l’apicoltura. Dalla costruzione di una banca del seme in collaborazione con l’Università di Tarija, al supporto tecnico per la conversione al biologico certificato SPG (Sistemas Participativos de Garantía).

Insomma, il lavoro da fare è tanto, ma le attività svolte stanno già portando i loro frutti, grazie all’esperienza dello staff di RENACC e ai volontari e alle volontarie del Servizio Civile Universale, che ogni anno supportano questa realtà locale. Oltre ai risultati che possono essere misurati con numeri e indicatori, il successo di un progetto si può intuire dal coinvolgimento dimostrato dai beneficiari. La consapevolezza dell’importanza di sistemi agricoli sostenibili è alta e spesso ciò che frena il cambiamento è la mancanza di informazione e mezzi economici per attuarlo. ASPEm e RENACC sono sulla buona strada per sopperire a queste mancanze e contribuire al miglioramento della qualità di vita e sicurezza alimentare di queste zone.

Nelle ultime settimane sono iniziate le consegne di piantine per la creazione di appezzamenti agroforestali nelle comunità beneficiarie del progetto SANAPI. I sistemi agroforestali (SAF) promuovono la diversificazione delle colture, l’adozione di pratiche agricole prive di sostanze chimiche e l’integrazione con la foresta. Questi sistemi contribuiscono a una produzione agricola sostenibile, sana e a basso impatto, aiutando le famiglie rurali ad adattarsi agli effetti del cambiamento climatico. Inoltre, consentono l’integrazione armoniosa delle diverse attività produttive degli agricoltori, rendendo gli appezzamenti un complemento della foresta e garantendo una produzione efficiente e sostenibile a beneficio delle famiglie coinvolte.

Parallelamente, presso la piccola “Escuelita de Cuenca” all’aperto della comunità di Pihusi, situata sopra Cochabamba, si sono tenuti i primi laboratori sulla gestione dei bacini idrici. La Escuelita de Cuenca è un modello in scala ridotta del grande bacino idrografico che circonda Pihusi. Qui, ragazzi e ragazze delle scuole elementari e medie hanno partecipato a dei laboratori all’aperto durante i quali hanno potuto apprendere sul campo le varie pratiche di cura dei bacini idrografici. Durante i laboratori, i ragazzi e le ragazze si sono cimentati sia in attività pratiche che piccole lezioni frontali, apprendendo argomenti chiave come i principali bacini idrografici della Bolivia, come identificare i bacini secondari utilizzando la rete idrica mappata in QGIS, il ciclo dell’acqua e le pratiche di gestione dei bacini. Al centro, il messaggio che l’acqua è un diritto umano fondamentale, evidenziando l’importanza di condividerla e gestirla collettivamente.

 

Rafforzare l’impatto del mentoring in Europa: Uno studio transnazionale per i professionisti del settore giovanile

Un nuovo studio transnazionale, realizzato da cinque partner europei nell’ambito del progetto MENTOR, offre nuove intuizioni sui bisogni e le aspettative di mentori e mentee nel settore giovanile in Europa. Rivolto ai professionisti del settore giovanile, lo studio offre strumenti pratici per ottimizzare il mentoring in vari contesti di mobilità internazionale.

Attori chiave al centro dell’innovazione

I professionisti del settore giovanile sono attori chiave per l’integrazione efficace dei giovani nella società e nel mondo del lavoro. Il loro ruolo va oltre la semplice gestione di progetti: sono catalizzatori di cambiamento e promotori del mentoring, capaci di influenzare profondamente il futuro dei giovani attraverso i programmi di mobilità internazionale. La loro esperienza, unita all’impegno quotidiano, li rende ideali per trasformare le pratiche di mentoring e massimizzare il loro impatto.

L’approccio delle 5C: Un quadro per un mentoring efficace

Al centro di questo studio, le ‘5C’ – Competenza, Confidenza, Carattere, Connessione e Cura – vengono presentate come pilastri fondamentali di una relazione di mentoring di successo. Basandosi su teorie dell’apprendimento sociale e dello sviluppo giovanile, lo studio evidenzia come queste cinque dimensioni possano essere integrate nelle pratiche dei professionisti per migliorare l’esperienza di mobilità dei giovani.

Adottare le migliori pratiche per un mentoring ottimizzato

L’obiettivo centrale dello studio è fornire ai professionisti del settore giovanile strumenti pratici per valutare e rispondere ai bisogni specifici di mentori e mentee in un contesto di mobilità internazionale. Questi strumenti sono progettati per essere facilmente integrati nella pratica quotidiana, incoraggiando la diffusione graduale delle migliori pratiche all’interno delle organizzazioni. Seguendo queste raccomandazioni, i professionisti possono non solo migliorare le proprie pratiche, ma anche ispirare e guidare i loro colleghi nell’implementazione di sistemi di mentoring più efficaci e impattanti.

Questo studio non si limita a mappare bisogni e aspettative: propone una vera e propria roadmap per migliorare l’efficacia dei programmi di mentoring in tutta Europa, massimizzando l’impatto sui giovani e sostenendo i professionisti che lavorano con loro.

 

Il 10 agosto, ASPEm ha accolto con entusiasmo nove nuovə volontariə che si sono unitə ai nostri progetti in Bolivia. Sei di loro sono arrivatə a Cochabamba per lavorare con il progetto SANAPI, dedicato allo sviluppo sostenibile nelle comunità rurali, mentre i restanti tre si dirigono verso Tarija per collaborare con RENACC.

A Cochabamba, i sei nuovə volontariə contribuiranno al progetto SANAPI, impegnandosi in attività chiave come il miglioramento delle pratiche agricole e la promozione di tecniche di gestione delle risorse naturali. Nel frattempo, i tre volontariə a Tarija lavoreranno con RENACC su progetti mirati a sostenere la sovranità alimentare per lo sviluppo delle comunità locali. La loro esperienza ed entusiasmo saranno fondamentali per rafforzare il lavoro di ASPEm e dei suoi soci locali nel lavoro con le comunità.

All’inizio di settembre i volontariə sono statə in visita presso la casa dell’ambasciatore d’Italia in Bolivia, Fabio Messineo, con il quale hanno potuto conversare in merito alla situazione socio politica attuale del Paese. Inoltre, sono state affrontate tematiche legate alla sicurezza ed é stato sottolineato il ruolo che i volontariə hanno come ‘rappresentanti’ dell’Italia in Bolivia. L’incontro, accompagnato da ottimo cibo italiano, è stato anche un momento di incontro e confronto con alcuni civilisti di altre istituzioni che prestano servizio in Bolivia durante quest’anno.

Siamo entusiastə di avviare questa nuova fase con il supporto di Anna, Aurora, Lucia, Lara, Riccardo, Tommaso, Ilaria, Gaia e Pierluigi. Il  loro arrivo è per noi significativo, e siamo certə che il loro lavoro avrà un impatto positivo e duraturo.

Un caloroso benvenuto allə nostrə nuovə volontariə! Grazie a tuttə per il continuo sostegno e per essere parte di questo entusiasmante percorso verso un futuro più sostenibile,

ASPEm

Anche quest’anno alcuni membri della Commissione di lettura costituita e coordinata da ASPEm parteciperanno alle premiazioni del concorso DiMMi di storie migranti, realizzate nell’ambito del più ampio evento “Premio Pieve Saverio Tutino”, quest’anno alla sua quarantesima edizione, che si terrà proprio a Pieve Santo Stefano, in Toscana, tra il 12 e il 15 settembre. Durante la manifestazione verranno annunciate le opere che, tra tutte quelle partecipanti a questa edizione del Concorso 2024, verranno pubblicate da Terre di Mezzo Editore.

 

Qual è l’obiettivo del Concorso DiMMi di Storie Migranti?

Riunire e custodire un patrimonio culturale che rischia di essere perduto, costruire una nuova narrazione della migrazione, partecipata e consapevole, e superare gli stereotipi e le semplificazioni per contribuire alla crescita di una cittadinanza globale. Sono questi gli obiettivi che si pone l’iniziativa DiMMi di Storie Migranti – dove DiMMi sta per “Diari Multimediali Migranti” – attiva dal 2012 grazie al sostegno di Regione Toscana e dell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano. Il progetto raccoglie e valorizza racconti di persone con vissuto migratorio che vivono o hanno vissuto in Italia, e che desiderano condividere e diffondere la propria storia. Gli elementi chiave che intendono favorire una nuova comprensione della migrazione e il contrasto ai fenomeni di odio sono il racconto diretto da una parte, e l’ascolto attivo dall’altra. Grazie a queste storie si vuole contribuire a cambiare la narrazione pubblica sulle migrazioni, rendendo narratori e protagonisti quegli uomini e quelle donne che si celano dietro a servizi televisivi e titoli di giornale spesso utilizzati come mera propaganda politica. Contribuire alla diffusione di una cittadinanza globale significa costruire consapevolezza e supportare le nuove generazioni a creare una società inclusiva.

 

Qual è la storia del Concorso e della partecipazione di ASPEm a questa iniziativa?

Il Concorso è oggi alla sua XIII edizione. È nato nel 2012 grazie a un’idea dell’Archivio Diaristico Nazionale e al sostegno di Regione Toscana. Nel 2019 il Concorso è stato inserito come attività di rilievo nell’omonimo progetto “DIMMI di Storie Migranti”, che insieme al Concorso prevedeva numerose altre azioni per costruire una nuova narrazione delle migrazioni. Il progetto era finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), coordinato dalla ONG Un Ponte Per… e realizzato in partenariato con 47 partner tra organizzazioni non governative, associazioni, Comuni e Regioni. Tra questi partner c’era anche ASPEm. È in questa occasione che ASPEm ha dato vita alla Commissione di lettura del territorio canturino che, ancora oggi, insieme ad altre decine di Commissioni sparse per tutta Italia, ha il compito di leggere le storie migranti partecipanti al Concorso e segnalare al Comitato Scientifico quelle considerate più adatte alla pubblicazione. Generalmente sono ritenuti di particolare interesse i racconti che trattano delle culture e dei contesti di origine, dell’esperienza di migrazione e/o del vissuto dell’autore o dell’autrice nel paese di arrivo o di transito. Ad oggi, le storie raccolte e conservate nell’Archivio Diaristico Nazionale sono migliaia, basti pensare che solo nelle prime tre edizioni il Concorso ha portato alla raccolta di oltre 500 narrazioni migranti. Dal 2022, ASPEm è entrata a far parte del Comitato Scientifico del Concorso, con il compito di valutare le proposte arrivate dalle Commissioni di lettura e selezionare definitivamente le storie vincitrici del Concorso. Il Comitato Scientifico è composto da: Archivio delle Memorie Migranti, Archivio Diaristico Nazionale, Arci, Amref Health Africa / Associazione Fratelli dell’Uomo, ASPEm, Centro di Ricerca sull’Emigrazione – Museo dell’Emigrante dell’Università della Repubblica di San Marino, Circolo Gianni Bosio, Comitato 3 Ottobre, Comune di Pontassieve – Centro Interculturale, Comune di San Giovanni Valdarno – Centro d’ascolto per cittadini stranieri del Valdarno, Epale Italia, ISMed CNR,  Oxfam Italia Intercultura, Rete italiana di cultura popolare, Unione dei Comuni della Valdera, Un ponte per…. Nel 2023, la Commissione di lettura di ASPEm ha avuto l’incarico di referente delle Commissioni di lettura della Lombardia.

 

In cosa consiste il Concorso?

Il concorso consiste nella raccolta di storie migranti in formato di testi, immagini, video, e-mail, lettere o disegni, purché siano racconti strettamente autobiografici e inediti. Queste storie non devono essere romanzate e possono essere scritte anche in lingua straniera (in tal caso bisogna anche allegare una traduzione in italiano). Ogni anno il Comitato Scientifico, dopo un’attenta valutazione dei racconti, ammette al Concorso circa 150 storie che rispettano i requisiti richiesti e le distribuisce tra le oltre 20 Commissioni di lettura sparse in tutta Italia. In seguito al lavoro delle Commissioni e a quello del Comitato Scientifico, l’annuncio delle opere vincitrici avviene nel mese di settembre in occasione del “Premio Pieve Saverio Tutino”, che si svolge a Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo. Durante l’evento non solo vengono premiate le storie che verranno successivamente pubblicate, ma vengono anche assegnate menzioni speciali ad altri autori e autrici per ciascuna delle due seguenti categorie: autori e autrici che non abbiano compiuto il 21esimo anno d’età al momento della consegna della narrazione e autori e autrici dopo i 21 anni compiuti.

 

XIV edizione del Concorso DiMMi di Storie Migranti

Nel mese di ottobre 2024 verrà lanciata la nuova edizione del Concorso: sui canali di ASPEm verranno pubblicate tutte le informazioni per partecipare. Nel frattempo, in attesa di conoscere i vincitori e le vincitrici della XIII edizione e per approfondire il Concorso, ecco alcuni materiali molto utili:

Regolamento del Concorso

Modulo di partecipazione

Premio Pieve Saverio Tutino

 

 

Torniamo a parlarvi del progetto MENTOR – Mentors’ Engagement through Training and Oriented Results, un’iniziativa che mira a valorizzare e sviluppare il mentoring come strumento fondamentale nei progetti di mobilità internazionale, potenziando le organizzazioni giovanili tramite strumenti di educazione non formale.

Il progetto, della durata di 26 mesi, è frutto della collaborazione tra partner di cinque paesi: Francia, Italia, Macedonia, Turchia e Romania. Gli strumenti derivanti dalla sua realizzazione avranno una natura open source e saranno quindi di libero accesso, disponibili gratuitamente sui siti web dei partner nelle seguenti lingue: italiano, inglese, francese, macedone, turco e rumeno.

Il Progetto, in sintesi:

OBIETTIVI

  • Valorizzare i bisogni e le aspettative preesistenti riguardanti il mentoring (tutoraggio) nel settore giovanile;
  • Creare strumenti pedagogici per le organizzazioni giovanili/ professionali per implementare attività di mentoring nella propria organizzazione;
  • Sviluppare un corso di formazione per formare e coinvolgere futuri formatori / mentori;
  • Consentire a mentori e futuri partecipanti alla mobilità internazionale (mentees) di seguire i progressi del loro percorso.

OUTPUT

  • Studio transazionale sui bisogni del mentoring: al fine di consentire una diffusione in tutta l’ue delle esigenze di mentoring dei giovani professionisti in relazione ai progetti di mobilità internazionale.
  • Guida per professionisti della gioventù: con lo scopo di coinvolgere i giovani professionisti per contribuire all’attuazione del mentoring su scala europea.
  • Formazione per futuri mentori: i mentori, siano essi ex partecipanti alla mobilità internazionale o persone che hanno già vissuto all’estero per almeno 3 mesi, sono formati nel loro ruolo di mentor per accompagnare adeguatamente i mentees (futuri partecipanti alla mobilità internazionale).
  • Portfolio Mentors & Mentees: cosicché mentori e mentees siano informati e guidati su come accompagnare o essere accompagnati durante il loro percorso.

Di seguito pubblichiamo lo studio sul mentoring preparato con la partecipazione delle organizzazioni partner: ADICE (Francia), VCS (Macedonia), PiYA (Turchia) e Curba de Cultura (Romania). L’elaborato è frutto di un’indagine indirizzata ad analizzare aspettative ed esigenze di volontari internazionali e operatori giovanili in merito all’importanza del mentoring.

159 persone tra mentori e mentee sono state intervistate nei 5 paesi di riferimento, raccogliendo informazioni sulle idee relative al ruolo del mentore, alle competenze necessarie per svolgere il ruolo, alle abilità sviluppate durante l’esperienza, al loro impiego in ambito personale e professionale e alle responsabilità e ai limiti nella relazione e nella comunicazione tra mentore e mentee.

Lo studio fornisce strumenti utili all’elaborazione di strategie di mentoring per le organizzazioni attive nel settore del volontariato internazionale, anticipando la creazione di una guida pedagogica per professionisti della gioventù e la realizzazione di moduli formativi per futuri mentori, che verranno elaborati nei prossimi mesi di progetto.

SCARICA LO STUDIO IN:

Leggi gli altri articoli relativi al progetto:

Il progetto MENTOR è cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Erasmus+, coordinato da ADICE (Francia) e realizzato in partenariato con ASPEm (Italia), VCS (Macedonia), PiYA (Turchia) e Curba de Cultura (Romania).

 

Domenica 26 maggio abbiamo invitato socie e soci al Parco del Bersagliere (Cantù).
Volevamo che la festa per il 45º anniversario di ASPEm fosse un’occasione speciale per celebrare i successi passati e guardare con ottimismo al futuro, rinnovando il nostro impegno nel continuare a fare la differenza.

Siamo consapevoli che ci sono tante sfide da affrontare, ma vedervi qui oggi, così numerosi, ci permette di essere ottimisti” ha detto la Presidente Daniela Elli “Siamo determinati a proseguire nella nostra missione, grazie anche a tutte le persone che partecipano a questa bellissima associazione”.

Da un lato del parco abbiamo allestito una piccola mostra, con foto tratte dall’archivio storico dell’associazione. Immagini che ripercorrono la nostra storia e che compongono il DNA di ASPEm, partendo dai cantieri in Africa per arrivare ai volti di Lima e Cochabamba.

Fra tutte, sono state le foto di don Flavio a emozionare e commuovere.
Era di sicuro lì con noi.

Sull’altro lato, lo staff era pronto ad aggiornare socie e soci sui progetti in corso, suddivisi per le aree geografiche che al momento ci vedono protagonisti: America Latina, Europa e Africa.
Si è parlato di api boliviane, di volontariato internazionale, di PMI tessili peruviane, di scuole canturine, …

Una festa che ha coinvolto tutte le sedi, grazie alla presenza di María Zevallos e Isabel Riquelme López (dall’ufficio di Lima in Perù) e di Marco Perego e Anna Mauri (dall’ufficio di Cochabamba in Bolivia).