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Con le comunità Andine per combattere la vulnerabilità alimentare

 

Nel Sud della Bolivia, sulle sconfinate Ande al limitare con l’Argentina, dove il cambiamento climatico prolunga di anno in anno la stagione secca, ASPEm promuove lo sviluppo sostenibile e combatte la vulnerabilità alimentare.

È partito a gennaio 2024 il nuovo progetto, supportato dai fondi dell’8×1000, in collaborazione con la ONG locale RENACC, che offre supporto alle remote comunità contadine del dipartimento di Tarija. Le attività svolte sono tante e varie e tutte hanno come obiettivo finale quello di assicurare l’accesso ad alimenti sani e nutrienti ai beneficiari e alle beneficiarie delle 12 comunità contadine aderenti al programma e non solo. Sono molte le sfide quotidiane che i produttori agricoli di questo angolo di mondo affrontano ogni giorno: carenza di acqua, alte spese per pesticidi e fertilizzanti industriali, impoverimento del suolo, desertificazione e così via. Da qui scaturisce la necessità di instaurare un sistema produttivo alternativo e contrastare la migrazione forzata dalle aree rurali a quelle urbane. Tale fenomeno, infatti, è un fortissimo sintomo dell’insostenibilità del sistema agricolo attuale, che non offre un futuro certo a chi in questa terra è nato e cresciuto.

Nascono quindi vari cicli educativi che ASPEm e RENACC propongono sul territorio. Uno di questi, rivolto ai produttori agricoli, tratta della preparazione di fertilizzanti e pesticidi naturali che incrementano la salute del suolo e possono essere prodotti in casa a basso prezzo. E ancora, le lezioni di cucina salutare ed empowerment femminile attraverso il cibo, che coinvolgono le donne delle comunità; i cicli di conferenze con i consumatori sulle pratiche di sostenibilità e il mantenimento di orti casalinghi; le campagne di informazione mirate ai decision-makers, per poter mostrare i benefici e la fattibilità della conversione all’agricoltura biologica. In questa catena capillare di diffusione di buone pratiche e informazioni, le scuole non possono che essere coinvolte. Il progetto, infatti, include anche lo sviluppo di menù salutari in collaborazione con una nutrizionista e la costruzione di piccoli orti scolastici.

Ma il progetto non si limita solo a questo, sono tante le attività svolte sul campo a supporto diretto dei produttori: dalla costruzione di bacini di raccolta dell’acqua, all’introduzione di nuove fonti di reddito, come l’allevamento di piccoli animali e l’apicoltura. Dalla costruzione di una banca del seme in collaborazione con l’Università di Tarija, al supporto tecnico per la conversione al biologico certificato SPG (Sistemas Participativos de Garantía).

Insomma, il lavoro da fare è tanto, ma le attività svolte stanno già portando i loro frutti, grazie all’esperienza dello staff di RENACC e ai volontari e alle volontarie del Servizio Civile Universale, che ogni anno supportano questa realtà locale. Oltre ai risultati che possono essere misurati con numeri e indicatori, il successo di un progetto si può intuire dal coinvolgimento dimostrato dai beneficiari. La consapevolezza dell’importanza di sistemi agricoli sostenibili è alta e spesso ciò che frena il cambiamento è la mancanza di informazione e mezzi economici per attuarlo. ASPEm e RENACC sono sulla buona strada per sopperire a queste mancanze e contribuire al miglioramento della qualità di vita e sicurezza alimentare di queste zone.