La Comunità Indigena Shipibo Conibo di Cantagallo è costituita da circa trecento famiglie originarie di Ucayali (Amazzonia peruviana), che dalla fine degli anni ’90 sono emigrate nella capitale del Perù. Una volta a Lima, si sono insediate nella proprietà conosciuta come “Cantagallo”, un terreno adiacente al fiume Rimac, appartenente al distretto di El Rimac, vicino al Centro di Lima.
L’aspetto più importante di questa migrazione indigena è che i membri della comunità hanno riprodotto i loro modelli ancestrali, il che ha permesso in un certo qual modo di avvicinare la loro cultura alla popolazione di Lima. I membri di questa comunità parlano ancora la lingua shipiba, mantengono gli indumenti tipici e gli schemi organizzativi. I bambini e le bambine hanno anche la possibilità di frequentare una scuola interculturale della Comunità, dove si insegnano i miti, l’alfabeto e la lingua degli Shipibo. Le donne della comunità sviluppano l’artigianato proprio del popolo e i suoi piatti, e si pratica anche la medicina tradizionale. Queste attività consentono in qualche modo di recepire un piccolo reddito.
La mattina del 4 novembre del 2016 è scoppiato un forte incendio nella comunità di Cantagallo. Più di 300 abitazioni sono state colpite e decine di famiglie sono rimaste per strada. In seguito alla tragedia, ci sono state varie offerte da parte delle autorità per ricostruire la zona. Ciononostante, fino ad oggi queste non hanno ancora trovato una realizzazione concreta.
Il 26 settembre di quest’anno, più di 200 famiglie (uomini, donne, bambini e bambine) sono tornati nella zona (Cantagallo) denunciando di essere stati truffati dallo Stato. Sostengono che il Ministero della Vivienda, Construcción y Saneamiento ha annunciato la cancellazione del progetto abitativo per gli alti costi che implica la costruzione del complesso.

“Sono passati mesi e poi anni. All’inizio hanno annunciato che i lavori sarebbero cominciati nel luglio del 2017, e come potete vedere tutto quel che c’è è uno spiazzo […] Lo scorso 20 settembre, il Ministero della Vivienda gli ha riferito che il progetto non si stava realizzando perché si trattava di un grosso investimento”. (Dott.ssa Mar Pérez, avvocata della Coordinadora Nacional de Derechos Humanos – Fonte: La República).
Di fronte a questa situazione, gli Shipibo Conibo hanno deciso di riprendere il terreno, di cui sono proprietari dal 2007.
Da alcuni mesi ASPEm (su invito della Coordinadora de Derechos Humanos) sta sviluppando un lavoro con le donne artigiane imprenditrici perché possano migliorare i loro prodotti, commercializzarli e aumentare le loro entrate. Non si tratta di un lavoro semplice, a causa dei cambiamenti di habitat e della situazione in cui si trovano. È una sfida per l’équipe di ASPEm, perché significa lavorare con una popolazione amazzonica immigrata a Lima, con abitudini e necessità diverse.

Attualmente la comunità Shipibo Conibo a Lima si trova a Cantagallo in condizioni precarie, forse peggiori a seguito dell’incendio. Ciononostante, è riunita e può rafforzare la propria identità e la sua voglia di andare avanti, in special modo le donne.