Eventi conclusivi del progetto VIVE

L’evento finale del progetto VIVE, durante cui sono stati diffusi i risultati raggiunti nel corso di questi 24 mesi, si è tenuto il 25 gennaio a Oujda, Marocco, ed è stato un grande successo! I momenti di confronto e i seminari organizzati dai partner del progetto hanno attirato oltre 120 partecipanti: giovani, associazioni, rappresentanti delle istituzioni e giornalisti, incuriositi soprattutto dalle sfide del volontariato internazionale e dal suo impatto sulle comunità locali.

2 anni, 6 associazioni, 5 corsi di formazione, 10 strumenti didattici prodotti e tante nuove relazioni internazionali. Questa è una prima panoramica dell’impatto e della portata di VIVE, progetto Erasmus+ Capacity Building.

La premessa di base? Sostenere le associazioni marocchine partner del progetto con l’obiettivo di rafforzarne le azioni e l’impatto sui beneficiari, in particolare i giovani. Avviato nel 2021, questo progetto, cofinanziato dall’Unione Europea, è ormai giunto al termine.

Le giornate di gennaio trascorse a Oujda, oltre ad ospitare l’evento di diffusione finale, sono anche state occasione per concludere i cicli formativi previsti nel progetto. La formazione ha approfondito il tema della comunicazione, che oggi rappresenta un aspetto essenziale per la sopravvivenza e l’impatto di qualsiasi associazione, soprattutto quando si desidera lavorare con le fasce giovani della società. Obiettivi, target, messaggi, canali, piani di comunicazione, elementi base del design grafico: questi i temi centrali dell’incontro, che ha permesso ai partecipanti di scambiare buone pratiche, scoprire nuovi trucchi del mestiere e, soprattutto, adottare una visione più strutturata delle proprie esigenze di comunicazione.

Terminate le giornate formative, ci si è concentrati sull’evento aperto alla cittadinanza: un modo per presentare gli strumenti sviluppati (quattro opuscoli e sei video formativi) e i risultati ottenuti nel corso del progetto e per incoraggiare nuove iniziative che possano dare continuità a quanto realizzato favorendo un impatto ancora maggiore. Sebbene l’impegno sociale e la solidarietà siano molto diffusi in Marocco, grazie alla sua vasta rete di associazioni, la sua dimensione internazionale manca ancora di visibilità. In quest’ottica, i temi dell’evento hanno ruotato attorno alle sfide del volontariato internazionale e al suo impatto sulle comunità locali. Dall’entrata in vigore nel 2021 della legge che regolamenta il volontariato in Marocco, il riconoscimento dato al volontariato ne ha permesso lo sviluppo. Abdellah Haddioui, esperto del Collectif Marocain du Volontariat e della Fondazione Anna Lindh per la gioventù e la società civile, e Benyounes Mezougui, professore all’Università di Oujda e giurista in Parlamento, hanno illustrato l’ecosistema istituzionale e legislativo del volontariato in Marocco. La presenza degli esperti e dei partner del progetto è stata preziosa, ma niente illustra meglio il grande potenziale del volontariato di chi lo vive sul campo ogni giorno: ecco perché l’evento si è concluso con la condivisione delle esperienze di alcuni ex volontari internazionali e delle organizzazioni che li hanno ospitati.

Oltre alla diffusione, il termine di un progetto prevede anche un momento di valutazione, attraverso cui individuare le buone pratiche da valorizzare e replicare e le criticità su cui lavorare per migliorare le future progettazioni. Questo momento è stato tenuto a Cantù, presso la sede di ASPEm, dall’11 al 13 marzo. I partner del progetto si sono confrontati su ogni azione realizzata e sull’impatto generato, valutando molto positivamente le sinergie costruite a livello internazionale e identificando strategie per dare continuità a quanto costruito in questi 24 mesi.

Il progetto “Vive la durabilité des actions de jeunesse” (VIVE) è stato cofinanziato dal programma Erasmus+ Capacity Building nell’ambito della Gioventù, coordinato da ADICE e realizzato in partenariato con ASPEm, Associazione ISAAF JERADA, associazione Amuddu Chantiers Sans Frontières, associazione ASTICUDE e associazione TILDAT.